La zona del Basso Vicentino è un territorio a spiccata vocazione orticola per la composizione del terreno, fertile e leggero, e l'abbondanza di acque. Di rilievo nazionale è la coltivazione della patata, nelle cosiddette terre rosse del Guà, ma anche il radicchio rosso di Verona, che spesso le subentra per un secondo raccolto in autunno-inverno, sta assumendo caratteristiche di prim'ordine. Ciò avviene soprattutto nel comune di Asigliano, dove si concentrano i nove decimi della superficie specializzata, stimata in 400 ettari con una crescita del 5-10% annuo (altri centri interessati alla coltivazione sono Poiana, Orgiano e Sossano). La produzione, che offre rese medie di 100 quintali per ettaro, interessa due varietà simili per fisionomia - cespo espanso medio-grande, foglie rosse con nervature bianche, bene evidenti e aperte; grumolo compatto, serrato nella parte apicale, di forma leggermente ovale - ma distinte per epoca di maturazione. La varietà precoce si semina in pieno campo nella seconda metà di luglio; ha foglie rosse fin dai primi stadi di sviluppo e per questo non richiede alcuna forzatura; il peso del grumolo pronto per la vendita varia dai 150 ai 350 grammi. Si raccoglie e si immette immediatamente sul mercato dai primi di ottobre a tutto novembre.
La varietà tardiva si semina invece a fine luglio e ha ciclo vegetativo con una più lenta formazione del cespo e foglie verdi, che virano al rosso solo ai primi freddi. Dopo la raccolta, che inizia ai primi di dicembre e, si protrae fino a gennaio inoltrato, il cespo viene toelettato e sottoposto a forzatura per una ventina di giorni in pieno campo in cumuli protetti da teloni di nailon; questa operazione porta alla formazione di un grumolo di peso compreso tra i 100 e i 300 grammi, che pur aumentando in compattezza acquista in tenerezza e dolcezza delle foglie. Per la ricchezza di sostanze di riserva accumulate nella crescita protratta, il radicchio tardivo è il più adatto alla conservazione ed è proprio la presenza sul mercato quando le altre varietà sono esaurite a rappresentare una delle sue grandi attrattive commerciali.
La varietà tardiva si semina invece a fine luglio e ha ciclo vegetativo con una più lenta formazione del cespo e foglie verdi, che virano al rosso solo ai primi freddi. Dopo la raccolta, che inizia ai primi di dicembre e, si protrae fino a gennaio inoltrato, il cespo viene toelettato e sottoposto a forzatura per una ventina di giorni in pieno campo in cumuli protetti da teloni di nailon; questa operazione porta alla formazione di un grumolo di peso compreso tra i 100 e i 300 grammi, che pur aumentando in compattezza acquista in tenerezza e dolcezza delle foglie. Per la ricchezza di sostanze di riserva accumulate nella crescita protratta, il radicchio tardivo è il più adatto alla conservazione ed è proprio la presenza sul mercato quando le altre varietà sono esaurite a rappresentare una delle sue grandi attrattive commerciali.