Il tartufo in Italia ha le sue roccaforti ad Alba, in Piemonte, per il bianco, e a Norcia, in Umbria, per il nero pregiato, ma diverse altre regioni possono considerare la raccolta del tartufo un'attività economicamente interessante. Il Veneto, in particolare, registra una interessante presenza di tutte le specie di tartufo di interesse gastronomico a partire dal tartufo bianco che viene raccolto nelle terre del Po, in provincia di Rovigo, e nella Bassa padovana. Quanto al dettaglio della provincia di Vicenza, le zone tartuficole sono ubicate in prevalenza nel settore orientale dei Monti Lessini e sui Colli Berici. La specie di prevalente interesse e il tartufo nero estivo, o scorzone, cui si affianca il tartufo uncinato, da taluni considerato varietà del precedente, da altri specie autonoma (presenti ma in quantità poco significative T. melanosporum, T macrosporum e T. mesentericum).
Lo scorzone e un tartufo d'ampio spettro ecologico, molto adattabile sia per tipo di suolo, ferma restando la matrice calcarea, tanto da trovarlo anche su terreni superficiali e sassosi, sia per clima, tollerando siccita e temperature che risulterebbero fatali al più delicato T melanosporum. Quanto alle piante simbionti, sui Colli Berici le tartufaie ubicate nei pendii più asciutti sono all'interno di boschi a roverella con carpino nero, orniello e castagno; quelle dei terreni più umidi, sono in boschi di carpino nero con carpino bianco, farnia, nocciolo, orniello e acero campestre.
Sotto queste piante la presenza dello scorzone può essere evidenziata da caratteristiche aree prive di vegetazione, i cosiddetti 'pianelli' o 'bruciate', dovute a emissioni dei tartufi. La stagione di raccolta riguarda quasi tutto l'anno. Gli abbozzi dei carpofori si formano a meta febbraio e gia a fine aprile si notano sulla superficie del suolo delle screpolature dove emergono i primi tartufi; questa prima produzione di maggio-giugno, fornisce pero tartufi poco profumati, che si degradano facilmente e non giungono mai a completa maturazione. Il grosso della fruttificazione si ha da agosto a settembre, a condizione tuttavia che vi sia stata qualche precipitazione estiva. Se non piove in luglio, la crescita si arresta. In genere i corpi fruttiferi dello scorzone sono abbastanza superficiali e addirittura raso al suolo se prodotti in terreni molto compatti. Essi, sviluppandosi, sollevano la terra e formano caratteristiche fessure; altre volte nella tartufaia e visibile un vero e proprio anello con la terra più o meno sollevata, provocato dai tartufi in crescita.
Negli ambienti con densa vegetazione i corpi fruttiferi si sviluppano per lo più isolati, mentre nei luoghi più assolati e in presenza di "pianello" sono prevalentemente a gruppi.
Quanto a T. uncinatum, che sembra preferire esposizioni più ombrose e si manifesta con "pianelli" meno evidenti, i primi carpofori cominciano ad apparire in giugno ma anche la loro maturazione dipende dalle piogge di luglio; il grosso della raccolta si ha in autunno da ottobre a novembre, e prosegue fino a gennaio e febbraio.
Lo scorzone e un tartufo d'ampio spettro ecologico, molto adattabile sia per tipo di suolo, ferma restando la matrice calcarea, tanto da trovarlo anche su terreni superficiali e sassosi, sia per clima, tollerando siccita e temperature che risulterebbero fatali al più delicato T melanosporum. Quanto alle piante simbionti, sui Colli Berici le tartufaie ubicate nei pendii più asciutti sono all'interno di boschi a roverella con carpino nero, orniello e castagno; quelle dei terreni più umidi, sono in boschi di carpino nero con carpino bianco, farnia, nocciolo, orniello e acero campestre.
Sotto queste piante la presenza dello scorzone può essere evidenziata da caratteristiche aree prive di vegetazione, i cosiddetti 'pianelli' o 'bruciate', dovute a emissioni dei tartufi. La stagione di raccolta riguarda quasi tutto l'anno. Gli abbozzi dei carpofori si formano a meta febbraio e gia a fine aprile si notano sulla superficie del suolo delle screpolature dove emergono i primi tartufi; questa prima produzione di maggio-giugno, fornisce pero tartufi poco profumati, che si degradano facilmente e non giungono mai a completa maturazione. Il grosso della fruttificazione si ha da agosto a settembre, a condizione tuttavia che vi sia stata qualche precipitazione estiva. Se non piove in luglio, la crescita si arresta. In genere i corpi fruttiferi dello scorzone sono abbastanza superficiali e addirittura raso al suolo se prodotti in terreni molto compatti. Essi, sviluppandosi, sollevano la terra e formano caratteristiche fessure; altre volte nella tartufaia e visibile un vero e proprio anello con la terra più o meno sollevata, provocato dai tartufi in crescita.
Negli ambienti con densa vegetazione i corpi fruttiferi si sviluppano per lo più isolati, mentre nei luoghi più assolati e in presenza di "pianello" sono prevalentemente a gruppi.
Quanto a T. uncinatum, che sembra preferire esposizioni più ombrose e si manifesta con "pianelli" meno evidenti, i primi carpofori cominciano ad apparire in giugno ma anche la loro maturazione dipende dalle piogge di luglio; il grosso della raccolta si ha in autunno da ottobre a novembre, e prosegue fino a gennaio e febbraio.