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Agricoltura biologica, una risorsa per il futuro

Il discorso delle coltivazioni tradizionali sposta l'attenzione su un'agricoltura più attenta alla qualità che alla quantità e, nella fattispecie, sull'agricoltura biologica che manifesta il suo primo e più importante intento nella rinuncia a qualsiasi prodotto della chimica di sintesi, concimi o fitofarmaci che siano.
È una scelta che ben si adatta ai luoghi più fortunati per clima e grado di conservazione ambientale, dunque meno esposti ai tanti incerti che affliggono il lavoro del contadino.
Da questo punto di vista i Colli Berici hanno le carte in regola per vedere, lo sviluppo delle colture ecocompatibili, vale a dire nel rispetto dell'ambiente naturale e di riflesso della salute dei consumatori.
In zona sono già operanti una decina di aziende.
Prevalente è l'allevamento e la produzione di formaggi di latte vaccino e caprino. Seguendo le realtà specializzate di cereali e nella connessa produzione da forno, in special modo di pane biscotto cotto a legna.

Completano il quadro alcuni produttori di olio extravergine di oliva, di vino a denominazione di origine controllata e di miele.
Gli spazi di espansione di queste attività sono notevolissimi e da questo punto di vista il recupero di coltivazioni desuete rappresenta, anche per la loro rusticità, una buona opportunità per diversificare l'offerta di prodotti trasformati di un'azienda o per caratterizzare la proposta gastronomica di un agriturismo.
E perché non pensare anche ai frutti spontanei?
Non sarebbe simpatico riscoprire il gusto della marmellata di sambuco e del vino di corniole?
E poi ci sarebbero gli amori, le more di gelso, le sorbe, la rosa canina...



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