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TIEPOLO E IL SUO TEMPO

Il secolo decimottavo rappresenta per la Serenissima Repubblica di San Marco un periodo di grande sviluppo culturale ed artistico. Lo Stato veneto non ha ormai più una supremazia commerciale ed un peso economico a livello europero come ebbe nei secoli precedenti. Il patriziato veneziano, forse conscio di questa crisi e di questo lento decadimento, spende buona parte delle proprie energie esaltando, attraverso le arti, splendore e grandezza. Spesso accade che popoli e nazioni, nella fase di decadenza vivano i più alti momenti della loro storia artistica. L'artista, che seppe rappresentare questo splendore fu Gianbattista Tiepolo: egli riuscì a riassumere secoli di pittura veneziana ed ad imporre la sua arte a livello europeo.
Giambattista Tiepolo (Venezia 1696 - Madrid 1770) chiamato il Tiepoletto, si educò nella bottega di Lazzarini a Venezia. La preparazione del giovane pittore risentì, anche, di esponenti della storia dell'arte pittorica veneta: da Paolo Caliari il Veronese a Sebastiano Ricci. La città di Venezia di questi anni è il centro culturale e di produzione teatrale di importanza europea. È una delle poche capitali che offre ai propri abitanti, quasi in ogni periodo dell'anno, spettacoli di prosa e melodrammi. Vivono in laguna varie compagnie quotidianamente all'allestimento di recite. Giambattista rimase affascinato da questo mondo ed in particolare dal genere del melodramma e gli attori visti sui maggiori palcoscenici vennero idealmente riprodotti nelle immagini dei suoi affreschi.



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