A Montecchio Maggiore, pochi chilometri ad ovest di Vicenza, sorge la settecentesca villa Cordellina Lombardi. Il complesso venne fatto costruire dal giureconsulto veneziano Carlo Cordellina. Il patrizio chiamò l'architetto veneziano Giorgio Massari (1687/1766) ad ideare la residenza di Montecchio. Massari propose un corpo padronale di ispirazione palladiana e due edifici laterali a pianta quadrata indipendenti dal primo.
Le due strutture laterali erano adibite a scuderia (a sinistra, guardando la facciata) ed a foresteria (a destra, guardando la facciata). La villa, splendidamente conservata,
permette al visitatore di cogliere la seduzione ed il fascino della civiltà settecentesca veneta che aveva nelle residenze di campagna il suo centro vitale. Carlo Cordellina volle unire al nome di Massari anche quello del maggiore pittore veneziano del secolo Giambattista
Tiepolo.
Tiepolo lavorò nella villa nell'anno 1743 ed egli stesso, attraverso una lettera all'amico Algarotti, ci testimonia del procedere del lavoro. Alla fine di ottobre del 1743, si legge nella sopraindicata lettera, l'artista era a buon punto ed avrebbe previsto di terminare il ciclo di affreschi per il 10 o il 12 del mese successivo. Secondo Remo Schiavo, conservatore della villa, il soffitto del pronao doveva essere arricchito da un dipinto ad olio raffigurante "Il Tempo che scopre la Verità". Questa tela è conservata attualmente nella pinacoteca di Palazzo Chiericati a Vicenza.
Giambattista Tiepolo decora il salone esaltando la figura dello stesso Cordellina, grande avvocato, e per questo motivo il dipinto ora al Museo poteva rappresentare un prologo ideale al contenuto delle immagini interne. Il soffito del salone è il perno del discorso tiepolesco: l'"Intelligenza che trionfa sull'Ignoranza". L'Intelligenza illumina l'uomo: vediamo questa figura scendere verso il basso (ha le vesti gonfie d'aria), entrare nella sala ed illuminare l'operato di Scipione e di Alessandro (i due personaggi degli affreschi laterali), ma anche dello stesso committente. All'estremità del soffitto l'ignoranza
precipita colpita da un putto mentre la Fama (la figura alata con tromba) annuncia l'avvento dell'Intelligenza. Sulla parete di destra il vittorioso imperatore Alessandro
Magno riceve la famiglia dello sconfitto Dario. La scena acquista un'atmosfera teatrale: una donna implorante, colle braccia aperte, sembra voler iniziare un'aria tratta da un
melodramma; un'altra cerca di sedurre il vincitore scoprendosi un seno; la giovane è attratta da qualcosa o qualcuno di esterno; il bimbo vuole giocare, mentre la donna più anziana lo tiene stretto. Alessandro non si lascia influenzare e, con atto di grande saggezza, dona la libertà ai nobili personaggi. Sulla parete opposta viene raffigurata la Continenza di Scipione l'africano: l'eroe seduto sul trono riavvicina lo sconfitto Aluccio
alla sua fidanzata.
Si noti lo splendido vestito della giovane, le tonalità cromatiche delle stoffe, l'affollarsi di personaggi che vogliono partecipare all'avvenimento. In basso, a sinistra
guardando l'immagine, si legge la firma dell'autore Gio.Batta Tiepolo. I cieli, sia del soffitto che delle pareti sembrano rompere i limiti della villa e farci viaggiare tra spazi infiniti. Sopra le porte laterali del salone, a monocromo, sono raffigurate le allegorie dei quattro continenti: l'Europa incoronata, l'Africa che ha sul capo una testa di elefante, l'Asia che tiene in mano una pianta ed infine l'America nuda. Altre immagini
sul soffitto rappresentano le allegorie della Musica, della Poesia, della Guerra e della Politica. La villa era ornata da una splendida quadreria voluta da Cordellina ed oggi in
parte conservata nelle sale del Palazzo Chiericati.
Salone Centrale - Schema degli affreschi:
- Intelligenza che trionfa sull'ignoranza
- Continenza di Alessandro
- Continenza di Scipione
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