Nella tradizione vicentina l'apicoltura, naturale complemento della cura dei campi, è un'attività passata di padre in figlio. Negli ultimi anni, però, il settore di miele è cresciuto ben oltre ogni aspettativa e la provincia, prima nella regione, conta 12.000 alveari e 4.000 quintali prodotto. Un piccolo esercito di 600 operatori, con un 20% di professionisti e un'ampia schiera di appassionati che ricorre tanto ad alveari fissi quanto a quelli itineranti, da trasportare di volta in volta dov'è in atto una fioritura. I luoghi più favorevoli all'attività apistica sono i Colli Berici e la fascia pedemontana che danno ottimi mieli di acacia, castagno, tarassaco e millefiori; tipico dell'Altopiano di Asiago, ma limitato in quantità, è il miele di rododendro. Il commercio del miele, che fra qualche anno probabilmente avrà il riconoscimento comunitario dell'indicazione geografica protetta (Igp), viene esercitato in buona percentuale dagli stessi produttori, spesso presenti ai mercati rionali; per il resto viene gestito da un consorzio che rifornisce una decina di negozi specializzati e il punto vendita del mercato ortofrutticolo di Vicenza, oltre a organizzare in piazza dei Signori, ogni settembre, le Giornate del Miele. |