L'allevamento della pecora e della capra nel Vicentino ha antica tradizione, lo stanno a dimostrare i nomi di tante località montane che in vario modo ne erano scenario. Quasi scomparsa con il collasso delle economie montane, questa attività si ripresenta alla ribalta provinciale a inizio anni Ottanta, in concomitanza con le prime avvisaglie di crisi nella produzione lattiera bovina. Nasce allora a Montegalda, in pianura, il primo allevamento caprino specializzato: i mercati cominciano a essere sensibili alle produzioni alternative ed Enrico Grandis gioca la scommessa della produzione biologica e della qualità, mettendo a punto una linea di prodotti freschi dietetici e una gamma di formaggi stagionati destinati agli intenditori. La migliore dimostrazione della bontà di questa idea sta nella comparsa di lì a pochi anni, di altre realtà produttive che hanno fatto della casearia caprina un comparto produttivo ben strutturato. Oggi l'offerta è consolidata e spazia dai classici caprini, aromatizzati con erbe o meno, ai prodotti a pasta molle stagionati analogamente al Brie o al Rochefort. Punto di riferimento dei settore resta sempre la pioniera «Capreria» di Montegalda dei Grandis; altro produttore di formaggi caprini è, a Cartigliano, il Vecchio Mulino di Ileana e Luigi Scalco.