Chi non ha mai avuto a che fare con la muffa alzi la mano. Crediamo che la percentuali di coloro che possono rispondere positivamente a questa domanda, non siano davvero elevata.
Chi più e chi meno, tutti abbiamo avuto a che fare con macchie di muffa su qualche parete della casa o sopra il soffitto, ma come si forma?
E’ quasi sempre generata da un eccesso di umidità e/o dalla scarsa aerazione oltre che ad un inefficiente isolamento termico delle pareti. In questo caso è presente un ponte termico che è la risultanza della differenza di temperatura tra la parete interna ed il muro esterno che, più è elevato e più è fautore di condensa e di muffa.
Contrariamente a quello che si tende a pensare, l’apparizione di una macchia colorata (può assumere tonalità grigie, nerastre, verdognole, gialline o marroni a seconda d el tipo di muffa) non è solamente un problema estetico per il quale occorre solo tinteggiare la parete ma è veramente dannosa alla salute.
Infatti è portatrice di allergie e problemi alle vie respiratorie, attacchi asmatici, infezioni anche croniche e addirittura lesioni ai polmoni di soggetti con basse difese immunitarie. E’ evidente che l’effetto che potrebbe provocare in anziani, malati e neonati è certamente da evitare.
Non sono tante le persone consapevoli del fatto che la muffa è così tossica da provocare anche la morte in alcuni casi tutt’altro che limite. La colpa è imputabile alle tossine che vengono rilasciate dalla muffa di cui, la più temibile è la Strachybotrys chartarum (riconoscibile per il suo colore nero e verdognolo) che possiede delle micro tossine particolarmente cancerogene.
Evitare pozioni magiche ed altri miti metropolitani
Per combattere il problema è necessario adoperare un efficace antimuffa che sia davvero radicale nella sua azione.
Purtroppo è credenza popolare quella di affidarsi a dei sistemi che non sono affatto così miracolosi come si tende a pensare.
Gli errori più comuni sono quelli che vedono l’utilizzo della candeggina, la rimozione con la carta vetrata, l’utilizzo di una pittura antimuffa, il montaggio di pannelli isolanti o la creazione di pozioni fai-da-te delle quali non si conoscono i risultati.
Se la percentuale del cloro contenuto effettivamente nella candeggina che si trova nei supermercati raggiunge forse un 5% del totale e non permette l’effettiva rimozione della muffa; lo stesso si può affermare di prodotti sconosciuti spacciati come efficaci antimuffa e non bisogna farsi ingannare dal fatto che la macchia sia apparentemente svanita perché non è certo che abbiate eliminato le spore trapiantate all’interno della parete.
Anche eliminare la patina di tintura passandoci sopra la carta vetrata offre l’illusione di aver risolto il problema alla radice solo perché non si vede più la macchia ma, alla stregua della candeggina, la soluzione è solamente momentanea e, anzi, lo sfregamento ed il trascinamento delle spore contribuisce all’espansione del problema.
E’ necessario affrontare il problema alla radice servendosi di un appropriato antimuffa capace di eliminare le colonie delle spore prima di risolvere all’origine la ragione del perché si è formata la muffa magari aumentando l’aereazione dell’ambiente interno.