Cos’è la Moda? Oggi, con l’immagine che diventa sempre più un valore che sembra capace di sovrastare o addirittura cancellare tutti gli altri, la domanda non è né inutile né superficiale. Al di là dell’essere un’industria con un valore economico immenso, al di là del mondo dorato e glamorous di modelle e sfilate, la moda genera una serie di atteggiamenti e plasma, con i canoni estetici che crea e addirittura impone, il nostro modo di vedere e ragionare sulle cose. E non manca chi dice che, in molte cose, questo modo sia ingiusto proprio per come la Moda lo imposta, e che si potrebbe chiedere a questo mondo di fare qualcosa di diverso: noi abbiamo parlato, a tale riguardo, con Fiorella Magarò, mente creativa dietro Ella by Fiorella, il marchio di swimwear e moda mare che sta recentemente conquistando l’attenzione del settore.
Ma qual è il problema della moda, in definitiva?
Io, chiariamolo, mi occupo e parlo soprattutto di moda femminile. E nello specifico poi mi occupo di moda mare e di costumi da bagno, quindi di capi che, necessariamente, rivelano molto del corpo.
Ecco: il problema della moda è che, oggi, si disegnano indumenti costruiti su un unico tipo di fisico – che, tra parentesi, è anche un tipo di fisico molto semplice da vestire: non è difficile far fare bella figura a una ventenne con un corpo statuario! - e si crea un ambiente nel quale, siccome i vestiti e i capi “di moda“ sono solamente quelli, anche i corpi “di moda” sono solo quelli.
E gli altri? Non abbiamo tutte vent’anni, e meno che mai un fisico statuario…
E gli altri non hanno nulla, se non indumenti fatti per coprire. O si può sfoggiare il corpo imposto da certi canoni, oppure ci si deve coprire il più possibile, accettare fantasie spente, abiti banali, tagli scontati o addirittura brutti. Fra vestire e coprire invece c’è una differenza enorme.
E qual è questa differenza?
Vede, parliamo ancora, lo ripeto, di donne. Non esiste una donna che non abbia degli aspetti del proprio fisico che sono apprezzabili, gradevoli, belli. E questo vale assolutamente anche per le donne – ossia quasi tutte – che non ricadono nel modello della ventenne dal corpo perfetto di cui parlavamo poco fa. La questione è proprio questa: coprire una persona significa disegnare un vestito per far sì che, siccome quel corpo non entra in certi canoni, sia meno visibile possibile. Vestire una persona significa disegnare un vestito che abbia lo scopo preciso di far emergere, di mettere in luce proprio quegli aspetti piacevoli, belli, che invece ci sono. E io con i miei capi faccio questo: vesto. Faccio emergere, brillare, quella bellezza.
Quindi far sentire ogni donna, a suo modo, bella?
Le dico di più, guardi: far sentire ogni donna, a suo modo, Diva. E dico sul serio. Quando indossa un capo che valorizza quanto ha di bello, invece di essere forzata alla scelta “o sei così, o sei brutta”, una donna – ma poi qualsiasi persona – la scopre, quella bellezza che ha da mostrare. La sente: e ne guadagna in sicurezza, in positività, in serenità. E quel che è più importante, scopre il valore della propria unicità: la propria bellezza, non quella che piace a questo o quest’altro stilista. Noi dobbiamo far emergere, non imporre.
Quindi una moda fatta per le persone?
Esatto. Una moda che faccia stare bene le persone che la indossano, anziché farle sentire a disagio.