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Focus On: Isolamento termico per pareti a intercapedine

E' uno degli interventi più richiesti

Focus On: Isolamento termico per pareti a intercap

Le pareti ad intercapedine sono molto diffuse fra le costruzioni italiane e sono solitamente poco performanti dal punto di vista termico. L’isolamento termico per pareti a intercapedine è fra gli interventi più richiesti per gli edifici preesistenti, poiché comporta una riqualificazione energetica dell’immobile con un investimento minimo e un risultato ottimale. Per isolare la tamponatura che presenta l’intercapedine si utilizza quasi sempre la tecnica dell’insufflaggio di materiale isolante all’interno delle intercapedini.

Perché isolare le pareti a intercapedine?

Le doppie pareti venivano realizzate alcuni decenni fa con l’intento di ridurre le dispersioni termiche fra casa e ambiente esterno. Tuttavia, intercapedini troppo spesse generano l’effetto contrario, poiché si generano moti convettivi dell’aria che incrementano lo scambio di calore fra interno ed esterno. Esistono anche doppie tamponature dotate di uno strato isolante, ma solitamente è obsoleto e insufficiente rispetto alle reali esigenze termiche della casa. Riempendo le pareti di materiale isolante a sufficienza e nel modo più consono, si possono ridurre gli scambi di calore, il dispendio energetico ed economico e le emissioni di CO2 nell’ambiente.

Cosa è l’insufflaggio?

L’insufflaggio di materiale isolante è un intervento che permette di riempire le intercapedini con materiali ad alta resistenza termica. Più l’intercapedine è spessa, più il potere isolante della parete migliora. Nel caso in cui l’intercapedine sia particolarmente sottile, al di sotto dei 3 cm, l’intervento di insufflaggio risulta sconveniente, poiché non si assicura un riempimento integrale dello spazio vuoto e si possono, anzi, incrementare i ponti termici negli angoli e negli altri punti critici a ridosso della parete. L’insufflaggio consiste nel praticare dei fori lungo tutta la parete, ad una distanza di 1,5 m l’uno dall’altro e dai bordi della parete e nell’utilizzare un macchinario che inietta nei fori il materiale isolante in forma liquida che, in poco tempo, si espande e si solidifica. Ciò consente al materiale di riempire tutto lo spazio fra le due file di laterizi. Bisogna comunque fare attenzione a scegliere il tipo di materiale, per evitare che si generino fenomeni di condensa e accumulo di vapore all’interno della parete.

Quali materiali isolanti sono più indicati per l’insufflaggio?

L’isolamento termico delle pareti a intercapedine più essere eseguito con l’uso di materiali isolanti:

  • Espansi, come resina ureica espansa o poliuretano, che vengono iniettati a pressione dal basso verso l’alto nell’intercapedine;
  • Sfusi o sciolti, come fibra di cellulosa, lana di vetro, polistirolo, sughero, che vengono iniettati o soffiati nell’intercapedine.

Non esiste il materiale migliore per l’insufflaggio, ma i migliori professionisti che, con carte alla mano, possono garantire la massima efficienza con uno dei materiali isolanti per cui sono specializzati e di cui conoscono il modo migliore per renderli performanti. Sicuramente sono da preferire la resina ureica fra i materiali espansi, poiché si ha il pieno controllo dell’espansione e si ha un ottimo potere traspirante e di resistenza termica, mentre la fibra di cellulosa per i materiali isolanti sciolti poiché offre le stesse caratteristiche in un’ottica sostenibile per l’ambiente e per la salute.

Esistono le detrazioni fiscali per isolare le pareti a intercapedine?

Gli interventi di isolamento delle pareti ad intercapedine fanno parte delle opere di riqualificazione ed efficientamento energetico dell’edificio. Per tale motivo, si ha il diritto alle detrazioni fiscali che possono coprire fino al 65 % della spesa iniziale dell’intervento.


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