Le pareti ad intercapedine sono una tipologia di costruzione molto diffusa fra le costruzioni oggi esistenti e realizzate dal dopoguerra fino alla fine degli anni ’80. Questo tipo di tamponatura è composto da due muri verticali in laterizio, solitamente da 12 cm di spessore all’esterno e da 8 cm all’interno, separati da uno strato di circa 10 cm di aria. Questa tecnologia veniva utilizzata nei decenni scorsi per ridurre in parte e in modo molto arbitrario gli scambi di calore fra l’interno e l’esterno, senza l’utilizzo di materiali isolanti specifici, che prima erano introvabili o poco economici sul mercato. Tale tecnica è, però, risultata poco efficace per isolare termicamente la casa, poiché lo strato d’aria è solitamente troppo grande e si generano moti convettivi di aria fredda e calda che difficilmente sono capaci di garantire in comfort termico interno della casa. Nonostante ciò, esiste un grande vantaggio per le case che possiedono questa tipologia di tamponatura e sta nella facilità e nella economicità della soluzione di isolamento termico intercapedine che, grazie all’insufflaggio di fibra di cellulosa nell’intercapedine, garantisce una resa ottimale e inaspettata di isolamento termico e acustico.
Come avviene l’isolamento termico intercapedine con fibra di cellulosa?
Per isolare una doppia parete ad intercapedine, l’intervento meno invasivo, più economico e più efficace in rapporto alla tipologia costruttiva è sicuramente l’insufflaggio di fiocchi di fibra di cellulosa. In cosa consiste? L’insufflaggio è una tecnica che si serve di un materiale isolante inizialmente viscoso ad alta densità, che viene pompato nell’intercapedine e raggiunge ogni angolo dello spazio contenuto grazie alla espansione volumetrica durante la solidificazione del materiale isolante. La fibra di cellulosa è un materiale isolante derivante dal riciclo di carta di giornale usata, triturata e miscelata con una resina naturale che conferisce la giusta viscosità e la massima traspirabilità e resistenza al fuoco. Queste caratteristiche rendono la fibra di cellulosa particolarmente prestante per l’insufflaggio delle pareti ad intercapedine. Per immettere il materiale isolante all’interno dell’intercapedine, si procede effettuando delle file di piccoli fori, di diametro di circa 4 cm, nella parete interna o esterna, a circa 50 cm dal soffitto e dal pavimento e a 100-150 cm di distanza fra loro. Grazie a questi forellini e senza buttare giù alcuna parete o intonaco, si procede all’inserimento di un tubo che pompa ad una velocità regolare i fiocchi di fibra di cellulosa ad alta densità, che in pochi minuti cominceranno a solidificarsi e a espandersi, creando uno strato leggero, poroso, traspirante, ma continuo e in grado di evitare la formazione di discontinuità termiche, responsabili della formazione dei ponti termici. Concluso il riempimento delle pareti, si prosegue con la chiusura dei fori con il ripristino della parete nei punti di pompaggio. Non sono previste altre opere accessorie oltre al carotaggio e alla chiusura dei fori.
I vantaggi dell’isolamento termico intercapedine con fibra di cellulosa
I vantaggi per questo tipo di intervento sono tanti.
L’isolamento dell’intercapedine con insufflaggio è:
- efficace;
- economico;
- poco invasivo;
- veloce;
- semplice;
- termico e acustico.
L’isolamento dell’intercapedine è ancora più vantaggioso con la fibra di cellulosa poiché questo materiale è:
- sostenibile ed ecologico, poiché proviene da scarti di giornale e la sua produzione è ad impatto minimo sull’ambiente;
- traspirante e evita la formazione di umidità e muffe;
- resistente al fuoco;
- sfuso e continuo, permettendo una regolazione costante della temperatura interna senza discontinuità termiche e senza ponti termici;
- capace di eliminare i moti convettivi di aria nell’intercapedine, evitando l’immissione di aria fredda.