Se è vero che anoressia nervosa e bulimia nervosa non rappresentano i soli disturbi alimentari che possono essere curati con l'aiuto di uno psicologo, è altrettanto vero che di certo queste due patologie sono le più diffuse. Nel caso in cui si abbia la necessità di contrastare l'una o l'altra, può essere utile dare uno sguardo al sito www.psicologo-monzabrianza.it, che promuove l'attività svolta dalla dottoressa Loredana Tromboni, psicoterapeuta esperta nel trattamento di questi e molti altri disturbi (non per forza connessi con l'alimentazione).
Ma quali sono le caratteristiche peculiari dell'anoressia nervosa e della bulimia nervosa? In primo luogo, è bene precisare che le ragioni che possono scatenarle possono essere molte e diverse tra loro: per esempio, possono derivare dalla necessità di comunicare - senza dubbio in modo distorto - una difficoltà derivante da un abbandono, da un lutto, da un maltrattamento o da un abuso, magari subìti in età precoce. Il rapporto tra il cibo, il corpo e il peso è sempre al centro dei pensieri degli anoressici e dei bulimici, che vi fanno riferimento in maniera ossessiva: ed è un fenomeno decisamente diffuso, dal momento che le ultime stime rilevano che, solo nel nostro Paese, sono ben tre milioni le persone che hanno a che fare con un disturbo del comportamento alimentare. Ebbene, in questo enorme gruppo di individui, quattro su cinque sono stati vittime di maltrattamenti o abusi.
Non è errato, pertanto, parlare della bulimia e dell'anoressia come del tangibile sintomo di un disagio psicologico che non si vede, di un dolore che potrebbe essere stato incubato per lungo tempo, a livello familiare o in un altro contesto. Per quel che riguarda gli anoressici, il loro scopo consiste nel tenere sotto controllo e intervenire sulla propria immagine. Si comincia con una cura dimagrante che, in realtà, una cura non è, mentre lo specchio riflette l'immagine di una persona che non è quella desiderata. Chi è anoressico nega a sé stesso e agli altri di avere fame, tende a calcolare le calorie introdotte nel corpo in maniera ossessiva e controlla il proprio peso in modo spasmodico. Il corpo, così, con il passare del tempo diventa sempre più denutrito e scarno.
Così come l'anoressia, anche la bulimia può essere considerata la punta di un iceberg, l'emergere di una sofferenza che nella maggior parte dei casi ha radici ben più profonde rispetto al semplice desiderio di modificare il proprio regime alimentare. A volte la bulimia è considerata l'altro lato della medaglia rispetto all'anoressia: si caratterizza per la tendenza ad abbuffarsi e, poi, a vomitare tutto quel che si è ingurgitato. Inoltre, il soggetto bulimico si dedica e si impegna in condotte - per così dire - compensatorie, tra le quali un abuso di diuretici e lassativi ed esercizi fisici portati all'eccesso. Non va dimenticato, poi, che in diverse circostanze la bulimia è più difficile da riconoscere e identificare rispetto all'anoressia.