Asiago e l'Altopiano dei Sette Comuni
Bassano del Grappa - Asiago - Roana - Enego - Valstagna - Bassano del Grappa
Dal Ponte degli Alpini di Bassano del Grappa al Sacrario Militare di Asiago, lungo un itinerario fra prati e
boschi, sui luoghi della Grande Guerra.
L'itinerario che ci porterà sull'altopiano dei sette comuni inizia da Bassano del Grappa (APT tel. 0424/524351),
città situata ai piedi del monte Grappa e dell'altopiano di Asiago, caratterizzata dai vecchi portici, dagli edifici
rinascimentali e barocchi, dalle vie irregolari e da alcune case con le facciate dipinte. I luoghi caratteristici da
visitare sono il palladiano Ponte coperto in legno dedicato agli Alpini, da cui si gode una bella vista, il Duomo entro le mura del Castello, il Palazzo del Municipio del sec. XVI con la caratteristica loggia e l'orologio, la Torre degli Ezzelini del sec. XIII in Piazza Garibaldi, la chiesa romanico-ogivale di S. Francesco con il suo chiostro quattrocentesco che ospita un museo civico (tel. 0424/519450), con vari dipinti dei Bassano, raccolta di stampe ed incisioni, il museo della ceramica a palazzo Sturm (tel. 0424/524933) con una ricca collezione di ceramiche. L'artigianato locale offre una ricca produzione di ceramiche, lavori in ferro battuto e mobili in stile antico. Di fronte allo storico Ponte Vecchio, nella nobile cornice di un Palazzo del '400, c'è il Museo della Grappa, il primo in Italia dedicato al più italiano dei distillati, frutto di una lunga ricerca delle Distillerie Poli. Altra tappa d'obbligo èalla vicina distilleria Nardini e a qualche locale caratteristico per assaggiare la famosa Grappa e la "Tagliatella", particolare liquore d'erbe.
Si prosegue poi il viaggio alla volta di Conco posto a 830 mt. di altitudine, centro di villeggiatura estiva ed invernale, come pure il vicino paese di Lusiana 750 mt. s.l.m. (Pro Loco tel. 0424/406098), il più meridionale dei comuni dell'altopiano, un tempo noto per l'industria della paglia, da cui si gode un magnifico panorama sulla pianura circostante. Nella zona si parla ancora l'antico dialetto cimbro. Pochi chilometri e si giunge alla frazione di Campana, dove si trovano l'antico campanile e l'antica
campana del 1280, la prima di tutto il territorio veneto, che tradizione vuole sia la stessa che un tempo si
trovava sulla sommità del monte Cornione dove sorgeva un tempio dedicato a Diana. Si prosegue poi passando
per la frazione di Pùffele fino ad Asiago, per una strada che affianca folti boschi e prati e il campo di golf del
Pennar.
La prima visione che si ha avvicinandosi ad Asiago (APT tel. 0424/462221 - Ufficio turistico comunale tel. 0424/462233) èquella del Sacrario militare che appare da lontano in tutta la sua imponenza. Asiago (alt.
mt.1000), che dà il nome ad un celebre formaggio, èuna nota stazione di villeggiatura e di sport invernali, posta al centro dell'altopiano omonimo o dei Sette comuni, e fu teatro di aspri combattimenti nella guerra 1915/18. Il Sacrario, in marmo bianco del luogo, dalle sobrie linee architettoniche, si trova ad est del suo abitato ed èdetto anche Santuario degli eroi e fu fatto edificare nel 1938 da S.M. Vittorio Emanuele III (per approfondimenti e visite tel. 0424/66206 maestro Azzolini Guido). Contiene le salme di 33.086 caduti italiani e 18.505 austro-ungarici della guerra 1915/18, molti dei quali ignoti, riesumati dai 35 cimiteri di guerra sparsi sull'altopiano. All'interno dell'ossario c'èpure una ricca raccolta di cimeli, documenti e fotografie e la possibilità di assistere a proiezioni di film storici. Nell'animato centro di Asiago si apre la graziosa piazza su cui si affacciano la chiesa parrocchiale e il palazzo comunale in pietra di Asiago, opere del dopoguerra. Rivolgendosi all'Azienda di soggiorno, si può accedere al vicino osservatorio Astrofisico dell'Università di Padova. A poche
centinaia di metri dal centro, di fianco alla vecchia e caratteristica stazione ferroviaria, attualmente delle
autolinee, c'èlo stadio del ghiaccio con ampi parcheggio e giardini pubblici. Per approfondimenti tel. 0424/463390 prof. Giovanni Frigo e tel. 0424/63573 geom. Romeo Covolo.
Ripartendo da Asiago, dopo poco più di tre chilometri si giunge a Canove, appartenente al territorio comunale di Roana (Municipio tel. 0424/692035 - Pro loco tel. 0424/692125). In via Roma c'èl'interessante Museo della Guerra (tel. 0424/692405 signor Magnabosco Francesco) 1915/18 che si può visitare dopo aver parcheggiato vicino al campo da calcio. In questa zona dell'altopiano il fiume Assa ha inciso profondamente la piana, creando un grandioso canyon lungo una ventina di chilometri. Sul fondo sono stati di recente trovati e studiati migliaia di graffiti, opera di una popolazione qui stanziatasi intorno al 3000 A.C., che rappresentano animali, armi, arnesi da lavoro ed altri dal significato ancora oscuro. A 3 Km dal centro di Canove, sulla strada per Treschè Conca, sulla destra c'è l'indicazione che porta a questo vasto giacimento preistorico del Bisele, raggiungibile a piedi seguendo il sentiero n 801 del C.A.I.. (Per visite guidate rivolgersi al Sig. Grado Calogero Via 8 Agosto, 124 Camporovere tel. 0424/692282).
Deviando invece dalla strada statale 349, si arriva al paese di Cesuna (pro loco tel. 0424/67064), grazioso comune dell'altopiano, che offre buoni parcheggi per accedere alle piste (40 Km tra i 1000 e 1400 mt. di altitudine) per lo sci di fondo. Vicino al paese si può visitare un cimitero inglese. Tutt'intorno ci sono monti leggendari per le epiche battaglie che vi si svolsero durante la prima Guerra Mondiale. Si prosegue poi il viaggio per Treschè Conca dove, poco prima del paese, si può visitare il Museo dei Cuchi (tel.
0424/694283), originale esposizione, unica in Italia, di circa 5.000 strumenti a fiato popolari provenienti da vari
continenti. Inventati per imitare gli uccelli e usati come oggetto scaramantico, questi fischietti di terracotta sono
oggi assunti alle più vive rappresentazioni di espressione artistica e di costume. Si ritorna poi a Canove e si
prosegue per Roana. Dopo aver girato a sinistra all'incrocio, vale la pena fare una sosta per vedere il noto ponte sul torrente Assa.
Il paese di Roana (pro loco tel. 0424/66047), non molto lontano, vanta un simpatico laghetto artificiale posto tra i boschi. A Roana si stampa un giornale in lingua cimbra che cerca di tramandare le leggende e le storie di queste antiche popolazioni. La lingua cimbra, ritenuta affine ad un vecchio dialetto Sassone, ha tradizione prevalentemente orale e sta scomparendo sotto l'impulso del dialetto veneto e dell'italiano (per approfondimenti sugli aspetti linguistici si può contattare un esperto: il Signor Rebeschini presso Albergo all'Amicizia tel. 0424/66014). A pochi chilometri si incontra Rotzo (pro loco tel. 0424/691079), pittoresco comune dell'altopiano con preziose testimonianze dei Cimbri di cui restano nel vicino bosco
l'Altarknotto, un altare in pietra a strapiombo sulla Valdastico usato anticamente per riti religiosi pagani e,
continuando sullo stesso sentiero, l'Altemburg, una croce in pietra, primo simbolo cristiano di tutto l'Altopiano.
C'è poi il Bostel, considerato il primo centro abitato di tutto l'Altopiano, un villaggio protostorico di cui sono state rinvenute 600 casette poco sporgenti oltre il livello del terreno e la Voragine Marcel Loubens che ècostituita sul fondo da una lastra di ghiaccio di 28 mt. di spessore al termine di un corridoio, su cui spicca una cascata,
ugualmente di ghiaccio, di eccezionale grandezza. (Per ulteriori approfondimenti sulle testimonianze preistoriche, escursioni ai monumenti megalitici e visita al Museo Cimbro, contattare il Maestro Azzolini Guido via Roana di Sopra,10 - Roana - tel.0424/66206).
Si ritorna ripercorrendo la strada dell'andata fino al ponte di Roana, per girare poi a sinistra e raggiungere così Camporovere, frazione di Roana, noto per la voragine del Tanzerloch, profonda 71 mt. d'interesse speleologico. Un tempo la località di Camporovere era avvolta nella leggenda perch‚ ritenuta luogo di riunione di streghe ed esseri infernali.
Per proseguire l'itinerario si deve tornare ad Asiago per poi raggiungere, dopo circa 4 chilometri, Gallio (pro loco tel. 0424/445004) che è il secondo comune dell'Altopiano per importanza e per sviluppo turistico. Nelle vicinanze, dopo una deviazione a sinistra, ci sono le Melette, una località di turismo invernale con impianti sportivi, il Monte Meletta, la cui cima è
raggiungibile con seggiovia da cui si gode una splendida veduta panoramica sulla piana di Marcesina e Campomulo con oltre 100 chilometri di percorsi per lo sci di fondo. D'estate queste zone offrono percorsi adatti alla mountain bike in un ambiente ancora intatto, regno incontrastato del pleinair e con immensi spazi liberi, dove èpossibile sostare con il proprio mezzo. Da Gallio si prosegue passando davanti a Campanella, una piccola ma suggestiva contrada in una bellissima posizione, con una graziosa chiesetta di montagna.
Si arriva quindi a Foza, paese adagiato sulla selvaggia dorsale che si spinge fino ai confini dell'altopiano sopra Valstagna. È interessante la chiesetta del Pubel che un tempo fu la solitaria dimora di un eremita. Per una strada che offre un bel panorama, si giunge ad Enego (Pro Loco - IAT piazza S. Marco - tel. 0424/490160 - altitudine mt. 750), il cui nome deriva dal tedesco "Enika". Nella piazza c'è il Belvedere con la torre Scaligera che faceva parte di antiche fortificazioni, più avanti, su una grandissima gradinata, c'è la Parrocchiale di S. Giustina del XVIII sec. che è l'edificio di maggiore interesse; fu dedicata a Santa Giustina e costruita all'inizio del secolo scorso demolendo la vecchia, decorata con affreschi di Jacopo da Ponte. Edificata in posizione sopraelevata rispetto al centro abitato, propone un'ennesima interpretazione dello spirito neoclassico. All'interno conserva un dipinto di Jacopo da Ponte detto il Bassano raffigurante Santa Giustina ed i Santi Antonio, Rocco e Sebastiano. Il vicino campanile con la cella campanaria, assai diverso dal punto di vista
architettonico, è l'unica testimonianza della chiesa precedente. Enego è una rinomata località di villeggiatura
estiva e anche invernale grazie ad Enego 2000, nuovo complesso sciistico. I monti di Enego attraggono gli
sportivi desiderosi di praticare lo sci, sia nordico che alpino o altre discipline. In estate il turista può percorrere facili sentieri a piedi o in bicicletta. Anche il comodo parcheggio del rifugio Valmaron (tel. 0424/490267) può essere utilizzato per la notte. Approfittando della sosta si possono assaggiare i gustosi piatti del signor Toni. Per approfondimenti e visite tel. 0424/490696 prof. Ivo Boscardin.
Si scende poi in Valsugana e costeggiando il fiume Brenta sulla sua riva di destra, si giunge a Valstagna (Municipio tel. 0424/99813). Qui si può visitare la
Parrocchiale che conserva la "Natività e Pentecoste" di F. e I. Bassano e la "Deposizione" di Palma il Giovane.
Poco lontano dalla Parrocchiale si diparte la caratteristica "Calà del Sasso", vecchia strada formata da 4444 gradini in pietra, che sale sull'Altopiano di Asiago in località Sasso. Un tempo veniva utilizzata per farvi scorrere fino alla pianura i tronchi degli alberi d'alto fusto, che poi venivano gettati nel fiume Brenta e fatti così giungere a Venezia, dove venivano impiegati per la costruzione delle navi della Serenissima. L'area circostante a Valstagna è zona di coltivazione di tabacco e di estrazione di marmo. Nella vicina Oliero vi è un'attrazione naturalistica di grande rilievo (tel. 0424/99363): le famose grotte, con stalattiti e stalagmiti visitabili a pagamento. All'interno vi è un lago dalle acque cristalline il cui attraversamento in barca costituisce elemento di grande suggestione. Una bella area attrezzata, immersa nel verde e circondata dalle acque che sgorgano da ogni parte, offre un sito ideale per la sosta. Proseguendo per Campolongo e prima di rientrare a Bassano del Grappa dove si conclude il nostro itinerario, si passa per l'antico borgo di Angarano, dove a sinistra c'è la villa Bianchi Michiel, costruzione del primo seicento, circondata da un portico dorico e con un giardino ricco di statue.