Viaggio in Italia
Itinerario 1
Goethe, nella sua settimana vicentina, è un uomo dal cuore sollevato che, liberatosi dagli stivali e da altri paludamenti, ama mischiarsi alla gente lodando i modi degli uomini e la non comune bellezza di certe donne brune e ricciute. Lo incontriamo in Piazza dei Signori, dove sorge la Basilica Palladiana, opera prima dell'architetto tanto ammirato.
I diari ci restituiscono la bella immagine del poeta che si ristora con un grappolo d'uva sotto i suoi portici. Altre lodi sono per la poderosa partitura della Loggia del Capitaniato, anche questa opera palladiana ma della maturità. Chiude lo spazio monumentale il complesso del Monte di Pietà, già sede della Biblioteca Civica, che il poeta visita per rendere onore alla memoria del giurista Bertolo, che la istituì.
La sua ammirazione per gli uomini di scienza si manifesta con la visita all'eminente botanico Turra e all'architetto Bertotti Scamozzi, erede diretto della lezione palladiana nonché autore de "II forestiero istruito", una sorta di "baedeker" dell'epoca.
La visita prosegue in corso Palladio con la Basilica di S. Corona, della quale è lodata un'Adorazione dei Magi del Veronese. Più avanti è la cosiddetta Casa del Palladio, che ispira a Goethe alte considerazioni e il desiderio di vederla inserita in un quadro del Canaletto.
Poi il corso sbocca in uno slargo: vi si affacciano Palazzo Chiericati, la più importante dimora urbana disegnata dall'architetto, e il Teatro Olimpico, altro suo capolavoro, che Goethe descrive con toni accorati: "un teatro sul modello antico, ma in piccole proporzioni e indicibilmente bello...". Qui Goethe, mischiato tra il pubblico, assiste divertito a una tornata dell'illustre Accademia Olimpica. Di tutt'altro tenore è la sera che il poeta passa al Teatro Eretenio: vi si rappresenta il "Ratto nel Serraglio" e gli spettatori dimostrano senza mezzi termini di gradire le grazie della cantante.
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