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La Maremma e il Ciliegiolo: un binomio vincente

La Maremma e il Ciliegiolo: un binomio vincente

Gli appassionati del mondo enologico fino a poco tempo fa conoscevano il Ciliegiolo come uno dei vitigni storici della Toscana, e in particolare della zona della Maremma. Adesso, però, quei confini si stanno ampliando, e la fama di tale proposta enologica ha raggiunto tutta Italia. In effetti, il vitigno sta diventando di tendenza accanto ad altri che in passato venivano ritenuti minori unicamente perché dalla fama meno significativa. Proviamo a conoscerlo più da vicino, allora.

Tutto quello che c’è da sapere sul Ciliegiolo

Il nome Ciliegiolo si spiega con il colore che caratterizza la sua bacca, ma non solo; la ciliegia, infatti, è uno degli aromi più importanti che derivano dalla produzione. I grappoli del Ciliegiolo sono compatti e dalla forma allungata; esaminando gli acini, invece, ci si rende conto della forma sferica, esaltata dalla buccia pruinosa, esattamente al pari di una ciliegia. Il Ciliegiolo si distingue da molti altri vigneti perché la sua maturazione si verifica in tempi più precoci: non a caso la vendemmia inizia intorno alla metà di settembre. Dalla fine degli anni ’80, e più di preciso dal 1988, il Ciliegiolo viene prodotto dal marchio Rascioni e Cecconello, azienda che si sa distinguere e far notare, fra l’altro, per la notevole attenzione che riserva a ogni dettaglio della produzione. Una produzione che punta sull’autenticità e sulla purezza, peculiarità testimoniate dal tipico rosso rubino della colorazione di questo vino.

All’assaggio

Ma non può mancare una precisazione sui sapori e sugli aromi del vino all’assaggio; ebbene, al palato freschezza e acidità si mischiano con un effetto più che gradevole, anche grazie a sfumature che per certi versi richiamano gli odori del tabacco e del sottobosco. Il Poggio Ciliegio, sin dai primi anni in cui è stato prodotto, ha avuto il merito di attirare su di sé i pareri positivi della critica, al punto da aggiudicarsi vari premi di prestigio nel comparto enologico. Due nomi su tutti servono a dare la dimensione del successo raggiunto: la Guida l’Espresso e il Wine Spectator. Ecco, dunque, che il vino è riuscito a trasformarsi in una vera e propria eccellenza, ammirata in tutto il territorio. I produttori, per di più, non nascondono il proprio desiderio di comunicare passione e cultura, mantenendo standard di produzione molto elevati. Non tutti sanno, poi, che il Ciliegiolo può vantare standard di qualità molto elevati anche grazie a un lavoro compiuto da alcuni studiosi dell’Università di Pisa, che negli anni Novanta hanno avviato una ricerca mirata ad analizzare l’autenticità e la qualità del vitigno.

Rotulaia e Ciliegiolo in purezza

Il Rotulaia è una delle due principali tipologie di Ciliegiolo in cui ci si può imbattere. Si tratta di un IGT Toscana che vanta un sapore speziato molto particolare. Parliamo di vigneti abbastanza giovani, intorno ai 35 anni. Per arrivare ad avere una bevanda che sia elegante ma al tempo stesso vanti un sapore ricco di carattere, l’imbottigliamento viene effettuato nella primavera seguente alla vinificazione. Un’altra tipologia che vale la pena di sperimentare è il Ciliegiolo in purezza IGT Toscana, per il quale si usano le uve dei vitigni meno giovani, che devono essere stati impiantati sul terreno da più di 45 anni. Realizzato unicamente con uve ciliegiolo, questo vino viene lasciato dapprima in vasche di cemento e in seguito in botti non tostate per non meno di un anno. Ma quali sono i piatti con cui il Ciliegiolo si può accompagnare? Senza dubbio le pietanze a base di selvaggina e di carni rosse, visto che parliamo di un vino con note aromatiche alquanto intense e una struttura robusta. Non solo: formaggi e salumi vengono esaltati dalla moderata acidità del vino, che ben si sposa con le carni affumicate e con il grasso dei latticini.

Rascioni e Cecconello: cantina e agriturismo

Tutti questi piatti possono essere gustati, fra l’altro, nell’agriturismo di Rascioni e Cecconello: sì, perché il marchio non include solo una cantina ma anche, appunto, una struttura ricettiva fra le verdi colline della Maremma. L’edificio, comprensivo di camere e ristorante, è studiato e messo a punto per accogliere tutti gli ospiti in un contesto che garantisce un contatto diretto e puro con una natura piacevole, rispettata e sempre affascinante.


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