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Un paese come l'ltalia, in cui si pensa di aver visto tutto, nasconde ancora degli angoli incontaminati e poco conosciuti che attendono di essere scoperti da chi li sappia apprezzare: uno è qui, dalle nostre parti.

II turista frettoloso percorre la Val d'Astico dalla pianura ai monti (o viceversa) e non vede niente; della Val di Posina forse neppure conosce il nome. Non fa per noi questa utenza, nè ci interessano chiassose scampagnate domenicali o gite scolastiche malguidate. Nelle nostre valli, ve ne accorgerete, regna il silenzio e ci si muove secondo antichi ritmi, che poi sono quelli ereditati dalla natura che ci circonda; a dispetto di asfalto, moderne insegne e antenne televisive proverete a volte la sensazione di essere proiettati nel passato; inevitabilmente ne sarete coinvolti.

Vi attendono contrade semiabbandonate, le cui vecchie case sono talvolta impreziosite da ingenui affreschi, e così i capitelli votivi, sparsi su tutto il territorio; i ruderi dei forti e i resti delle infrastrutture militari della la guerra mondiale (queste valli, terra di confine, divennero territorio di conquista per la potenza militare austriaca) con i loro occhi vuoti tra il verde, riconquistati oggi essi stessi in parte dalla natura; i piccoli quasi inaspettati gioielli d'arte, come la chiesa romanica di S.Giorgio o quella di S.Agata, persa nella campagna vicino all'Astico.

La natura qui è sottintesa. Strepitosa la fioritura in primavera: i ciliegi selvatici mescolano il loro candore al verde tenero dei faggi e al verde cupo dei pecci, ma per scoprire il raponzolo delle rocce bisogna salire tra il mugo, mentre i botton d'oro, il giglio di S.Giovanni e quello martagone albergano nei pascoli alti. Ma da ammirare altresì lo spettacolo creato dal fluire delle tante acque che danno origine al bacino idrografico del Posina e dell'Astico: impetuosi alla sorgente, molti ruscelli precipitano da valloni impervi e selvaggi, ma noi li incontriamo, pacificati, solo nel fondovalle dove vanno a mescolarsi con le acque dei nostri torrenti che scorrono lente, a volte in un ampio alveo sassoso e bordato da salici o, come nel "ìsitonî" di Contrà Pria, un canyon dalle pareti levigate.

E poi la gastronomia. Sarà sufficiente il profumo dei cibi ad attrarvi nei punti di ristoro che incontrerete sulla vostra strada: quello delicato della trota, quello pieno del ragù a condire i vostri gnocchi, vero vanto della zona, quello tondo dei fagioli di produzione locale.

Infine la gente: laboriosa, disponibile, ma dopotutto schiva. Dovrete dunque sapervi comportare con discrezione, con chi vi ospita, come nel penetrare queste tranquille valli, lasciando ove possibile l'auto e proseguendo, nella buona stagione, a piedi o in bicicletta per mulattiere fra pascoli e faggi, con gli sci in inverno per scoprire sugli altopiani di Tonezza e dei Fiorentini panorami infiniti: scivolando sulle piste innevate avrete davvero l'impressione di non essere poi molto lontani dal cielo.


Comunità Montana
"Alto Astico e Posina"

Arsiero, Cogollo del Cengio, Laghi, Lastebasse, Pedemonte, Posina, Tonezza del Cimone, Valdastico, Velo d'Astico

Azienda di Promozione Turistica
Via Roma, 2
36040 Tonezza del Cimone
tel. 0445 749500 fax 0444 749505


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