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La residenza di Iseppo da Porto, collocata tra gli anni 1549-53, non fu mai terminata: solo la fabbrica su contrà Porti venne innalzata, mentre Palladio stesso ricorda che "guarda questa casa sopra due strade pubbliche: e però ha due entrate".
Tra le due costruzioni vi doveva essere un "cortile circondato da portici..., haverà le colonne alte trentasei piedi e mezzo, cioè quanto è alto il primo, e secondo ordine... Questo cortile divide tutta la casa in due parti: quella davanti servirà ad uso del padrone e delle sue donne: e quella di dietro sarà da mettervi i forestieri: onde queio di casa,i forestieri resteranno liberi da ogni rispetto: anche gli antichi, e massimamente i Greci hebbero grandissimo riguardo. Oltra ciò servirà anco questa portione in caso che i discendenti del suddetto Gentil'huomo volessero havere i suoi appartamenti separati"
La facciata si suddivide in tre fasce. Il piano terra è dominato da bugnato e dalle finestre rettangolari; il piano nobile è ritmato da otto semi colonne ioniche e sette finestre a capitello alternante. Nell'attico, invece, statue e pilastrini continuano le linee verticali delle semi colonne.
L'interno fu decorato da Giambattista Tiepolo nel 1760. Del ciclo pittorico permangono poche immagini: in una sala è visibile il secondo strato di un affresco strappato raffigurante "l'apoteosi di Orazio da Porto" ed, in una seconda, la decorazione di tre scomparti del soffitto.
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