Sapere cosa e come mangiare quando si è in gravidanza è una necessità per tutte le donne incinte in cerca del miglior regime alimentare possibile, sia in funzione del proprio benessere, sia tenendo conto della salute della creatura che portano in grembo. Se si considera che il fenomeno delle nausee è molto frequente e quello degli attacchi di fame lo è altrettanto, non è difficile capire perché sia fondamentale conoscere più da vicino i segreti dell'alimentazione. Sono tanti i fattori che entrano in gioco, infatti: non ultimo, l'aumento di peso, che da un lato è inevitabile ma, dall'altro lato, può essere tenuto sotto controllo.
L'opzione migliore è che una donna incinta cominci la gravidanza quando è nel suo peso forma: non dovrebbe, cioè, essere in sovrappeso né sottopeso. Accertato che il peso forma cambia a seconda di numerose variabili, dalla costituzione fisica all'età, passando per l'altezza, in linea di massima sarebbe opportuno che la futura mamma riuscisse a conservare il proprio peso per almeno i primi 90 giorni della gestazione. Quindi, l'aumento del peso dovrebbe avvenire in modo graduale, per un incremento di non più di 10 chili al nono mese.
Soprattutto nei primi tre mesi, è fondamentale seguire una dieta il più possibile equilibrata e variegata, tenendo nella dovuta considerazione l'apporto di vitamine, di proteine e di sali minerali, oltre alla quota calorica totale. Le proteine, nello specifico, dovrebbero essere ad alto valore biologico: le migliori sono quelle che vengono fornite dalle uova e dal pesce, mentre le proteine vegetali, da sole, non sono sufficienti a soddisfare il fabbisogno dei cosiddetti amminoacidi essenziali.
A differenza di quel che si potrebbe pensare, i primi mesi della gravidanza sono i più impegnativi e i più complicati, almeno dal punto di vista dell'alimentazione, in quanto la gestante deve fare i conti con inappetenza e nausea. Non di rado, si verificano episodi di intolleranza alla carne. In presenza di questa come di altre intolleranze, comunque, non ci si deve allarmare, in quanto l'alimento non tollerato può essere sostituito con un qualsiasi altro prodotto caratterizzato dallo stesso valore nutrizionale. Per quello che concerne gli attacchi di fame, invece, sarebbe opportuno cercare di evitare gli alimenti come il pane, la pasta e i dolci, che sono ricchi di glucidi: essi, infatti, non garantiscono un apporto di proteine sufficiente, e in più determinano degli squilibri tra i diversi nutrienti, oltre a essere il motivo di aumenti di peso non graditi e non desiderati.
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