Origine del nome. Nel 589 una disastrosa alluvione del Brenta cambiò il corso del fiume presso Marostica e Cartigliano; una parte del terreno che prima era di Cartigliano passò a Marostica, che lo cedette a mano a mano a chi volesse fabbricarvi case, che furono dette appunto nove. Il vocabolo "nova", dal quale pure può trarre
l'origine, significa terreno da poco ridotto a coltura.
Nel 1339 Alberto e Mastino della Scala donarono a Marostica alcuni possessi nella zona di Nove; secondo alcuni storici le donarono le Vegre delle Nove.
Comunque da questo periodo il paese restò legato alla vicinissima Marostica. Nel 1606 (secondo alcuni storici nel 1602) se ne separò; nel 1631, però, non essendo in grado di reggersi da sola, chiese ed ottenne di esserle riunita; nel 1701 la si trova di nuovo separata, ma per breve tempo. Nel 1796 Nove divenne del tutto indipendente. Il 16 novembre 1796 nei suoi pressi Napoleone combattè contro gli
austriaci.
Ha dato i natali ai letterati settecenteschi Vincenzo Fuga, Antonio Sandini e Giuseppe Dal Pian.
L'arte della ceramica Diffusa fin dal secolo XV, si mantenne ad un livello abbastanza modesto fino al '700. All'inizio di questo secolo, Giovanni Battista Antonibon
vi introdusse la lavorazione delle maioliche. Suo figlio Pasquale perfezionò l'industria introducendo, verso la metà del '700, le porcellane dure di Sassonia e procurandosi
abili artisti fin da Dresda; il più valente di essi fu Giovanni Sigismondo Fischer. Nel 1763 il Senato veneto gli rilasciò la licenza di fabbricazione della porcellana e nel 1784 egli cominciò a produrre anche terraglie di tipo inglese. Più tardi Giovanni Maria Bacin introdusse l'uso di fabbricare terraglie fini, uso che si diffuse ben presto in tutte le fabbriche del paese e portò i loro prodotti a far
concorrenza alle consimili manifatture estere. L'officina Antonibon rimase attiva fino al 1825.
Villa Machiavello ora Carlesso. È un bell'edificio seicentesco sobrio ma molto armonioso; ha un'ampia loggia con tre fori al centro della facciata. Conserva affreschi di Giulio Carpioni (circa 1666). Ha cappella coeva. Villa, cappella e rustici sono cintati da un bel muro; all'ingresso robusti pilastri in cotto.
Villa Remondini. Risale al secolo XVIII.
Museo della ceramica. Raccoglie maioliche, terraglie e porcellane documentando un periodo che va dal 1650 ai primi del '900.
Chiesa parrocchiale. Neoclassica, fu iniziata nel 1804.
Museo d'Arte "G. De Fabris"
Pur essendo il territorio di entità modesta, le risorse economiche sono buone perchè l'attività prevalente è rappresentata da una solida e tradizionale struttura
artigianale, con qualche piccola industria in espansione. Numerose sono le imprese della ceramica artistica. In loco viene inoltre lavorata da qualche impresa la terra refrattaria. L'agricoltura occupa solo il 7% delle forze di lavoro operanti nelle varie attività.
Mercato: Ogni sabato
Carabinieri
Via 1º Maggio - Tel. 0424/590014
Chiesa parrocchiale SS. Pietro e Paolo Apostoli
Via S. Giuseppe - Tel. 0424/590019
Museo Civico della Ceramica
(Museum of Ceramics e Musée municipai de la céramique Stádtisches Museum der Keramik)
Piazza De Fabris - tel. 0424/592618
Istituto Statale d'Arte
(State Arts School lnstitut artistique de l'Etat Staatliches Kunstlyzeum)
Via Giove - Tel. 0424/829142
Poste e telegrafi
Via Poste, 2 - Tel. 0424/590080
Scuole Elementari Dir. Did. Nove
"A. Manzoni": Via Antonibon, 24 - Tel. 0424/590075
Scuole Medie
"P. Antonibon": Via Saturno, 4 - Tel. 0424/829217
Elettricità
Tel. 0424/501964
Guardia Medica
Tel. 0424/738111
Pro Loco Informazioni
("Pro Loco" Enquiries - lnformations, syndicat d'iniziative local Touristen - lnformation - Verkehrsamt)
Piazza De Fabris - tel. 0424/590555
Associazione "Nnove Terra di Ceramica"
(Association "Nove" Land of Ceramics Association "Nove, pays de la céramique" e Vereinigung "Nove - Land der Keramik")
Piazza De Fabris - Tel. 0424/592618
Sagra ai SS. Pietro e Paolo (29 giugno)
Tradizionale gioco della La Pissota (settembre)
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