Origine del nome. Probabilmente deriva da "fundus Leonicus", nel significato di terreno, possedimento di Leo; fantasiosa la derivazione dal segno astrologico del Leone, sotto il quale avrebbe avuto inizio la costruzione del castello.
Nel suo territorio furono rinvenute tombe preromane e una lapide funeraria di epoca romana. Il castello di Bagnolo è ricordato nel 997, mentre Lonigo stessa appare nominata soltanto nel 1046; in epoca romana, comunque, una strada suburbana collegava il suo territorio a Vicenza per il Gogna e Valle Sant'Agostino. Verso la metà del secolo XI era già Comune; disputata fra vicentini e padovani, divenne
feudo dei Maltraverso del ramo dei Malacappella. Coinvolta nelle lotte medioevali fra guelfi e ghibellini, ebbe il castello distrutto nel 1240 da Ezzelino da Romano. Nel 1266 passò sotto il dominio di Padova e nel 1311 sotto quello degli Scaligeri, che la ricostruirono e la cinsero di mura. Passata ai Visconti nel 1387, entrò a far parte della Repubblica Veneta nel 1404. Durante il dominio veneziano fu
tenuta in gran conto, come dimostra il fatto che era retta da un Podestà proprio, e non dallo stesso di Vicenza; privilegio simile fu concesso, in tutto il Vicentino,
alla sola Marostica.
Durante la pestilenza del 1630 dovette subire la perdita di più di 1.000 abitanti. Fu elevata a città nel 1834.
Ha dato i natali all'umanista Ognibene de' Bonisoli, detto "Leonicenus", che insegnò retorica alla Scuola Pubblica di Vicenza; a Nicolò Leoniceno (1428-1524), professore a Padova e a Ferrara di matematica e filosofia morale e precettore di Lodovico Ariosto e Pietro Bembo; al pittore Carlo Ridolfi (1594-1658); al botanico Giulio
Pontedera (1688-1757); al filosofo, teologo e oratore Quirico Rossi (1697-1760); a Camillo Bonioli (1729-1791) che studiò medicina a Padova sotto il Morgagni, divenne chirurgo famoso e insegnò a sua volta nell'Università di Padova; al botanico e mineralogo Francesco Orazio Scortegagna (1767-1851); al poeta Antonio Casella
(1774-1844), soprannominato "El vilan de Lonigo"; al poeta Giovanni Tortima (1825-1875 circa).
Palazzo Pisani. Ora sede comunale. Iniziato nel 1557, è inserito nelle mura cittadine con due facciate, una verso la piazza e l'altra verso la campagna, munite di portico che doveva servire come porta di una città fortificata. L'aspetto severo e possente del portale e l'uso del bugnato fanno attribuire questa costruzione al Sanmicheli.
Villa Giovannelli. Fu eretta tra il 1838 e il 1877 su disegno di Giuseppe Balzaretti. Grandiosa, con ingresso scenografico e parco vastissimo, aveva un tempo il piano
nobile sfarzosamente arredato e decorato. Il salone d'onore, la sala della musica e la biblioteca furono affrescati da Mosè Bianchi. Nella villa è incorporata l'abbazia benedettina dei Santi Fermo e Rustico. La cappella conserva abside e campanile romanico, ma il resto è ricostruzione ottocentesca (V. sotto: Chiesa dei Santi
Fermo e Rustico).
Villa La Rocca Pisani. Richiama esternamente le linee della Rotonda palladiana; nonostante questo, si tratta di un'originale e stupenda opera d'arte. A pianta
centrale, si sviluppa dal vano rotondo, coronato da cupola, che prende luce da tre serliane e dal pronao. E' stata di recente restaurata. Edificata nel 1576, è opera di Vincenzo Scamozzi.
Duomo. Fu eretto fra il 1877 e il 1895 su disegno di Giacomo Franco in stile neo-romanico. Ha interno a tre navate.
Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta. Risale alla fine del secolo XIII, ma fu ampliata a più riprese e ricostruita nel 1615. L'interno è a tre navate. Conserva tele di Giambettino Cignaroli e di Benedetto Montagna. La torre campanaria è del 1573.
Chiesa dei Santi Fermo e Rustico. Fu ricostruita nel secolo XIX su progetto dell'architetto Zanella in stile lombardo. L'interno è a croce latina con un bel pavimento di marmo. Conserva "Martirio dei Santi Fermo e Rustico" di Francesco Montemezzano, "Nozze di Cana" e "San Girolamo e altri Santi" di Alessandro Bonvicino, detto il Moretto.
Santuario della Madonna dei Miracoli. Risale al 1487-1501. Il progetto era di Lorenzo da Bologna, ma fu realizzato da Alvise Lamberti di Montagnana. Di stile gotico, ha bella facciata lombardesca e reca una miracolosa immagine della Vergine dipinta su un muro. Posto alle dipendenze del Monastero di Santa Maria in Organo di Verona, vi rimase dal 1487 fino al 1768, anno in cui Venezia soppresse la congregazione degli olivetani che possedeva quel monastero. Nel 1773 la famiglia Balbi-Valier acquistò dalla Repubblica Veneta tutti i beni degli olivetani annessi alla chiesa e al convento e concesse in abitazione al curato parte del vecchio monastero riservando per sè il resto. Il Santuario ha quattro cappelle; a destra della porta laterale è quella miracolosa, che raccoglie interessanti tavolette votive.
Eremitaggio francescano di San Daniele. Risale al 1243; la chiesa è del 1447 ma fu malamente restaurata all'inizio del secolo scorso. Conserva intatto il campanile
romanico-gotico. Ha interno a una navata con soffitto a capriate.
Villa Pisani a Bagnolo. Fu iniziata nel 1544; il progetto del Palladio fu però molto modificato e realizzato solo in parte. All'ingresso, molto belli i tre archi
a bugnato e il timpano.
Chiesa della Purificazione a Bagnolo. Se ne ha memoria fin dal 1206; verso il 1530 subì radicali restauri. Demolita nel 1749, fu sostituita da un'altra più grande
con lo stesso titolo. Conserva una tela attribuita al Tintoretto o alla sua scuola.
Lonigo è sempre stata un centro agricolo di notevole importanza e lo è tuttora, come dimostrano i due mercati settimanali e la fiera di marzo riguardante le macchine
agricole e il bestiame. La produzione agricola si basa essenzialmente sulla vite, sugli ortaggi e i legumi e sui legnami, oltre che sul ricavato degli allevamenti di bestiame. Da alcuni anni l'economia locale si è consolidata con lo sviluppo industriale che ha visto sorgervi nuove imprese o ampliarsi quelle già esistenti. Essa attualmente può contare su un tessuto produttivo composto di numerose unità, delle quali una quarantina sono di piccola e di media dimensione, mentre più di un centinaio operano in diversi settori a livello artigianale. I settori di maggiore
importanza, sia per il numero delle aziende, sia per l'entità di esse, sono quello tessile, meccanico, della lavorazione della pelle e del cuoio, della lavorazione
del tabacco ed alimentare, oltre a quello edile. Di notevole rilievo economico è pure l'attività commerciale, che si è sviluppata parallelamente alle altre due
attività economiche potendo contare su una struttura di altre duecento aziende, di vario tipo e nei diversi settori merceologici, delle quali alcune sono dimensionate oltre i 10 dipendenti.
Mercato: Ogni lunedì e venerdì
Fiere: Dal 24 al 28 marzo "fiera della Madonna"
Carabinieri
Via Circonvallazione, 22 - Tel. 0444/830001
Chiesa parrocchiale SS. Redentore
Via Castelgiuncoli, 18 - Tel. 0444/830060
Ospedale Civile "S. Giovaniii Battista"
Via Sisana - Tel. 0444/831022
Poste e telegrafi
Via del Mercato - Tel. 0444/830229
Scuole Materne
Statale: Via della Repubblica, 10 - Tel. 0444/830025
Statale: Piazza Almisano - Tel. 0444/832114
Scuole Elementari Dir. Did. Lonigo I
"G.Giusti": Via Chiesa - Almisano - Tel. 0444/833396
"S.G. Bosco": Via Madonna - Madonna - Tel. 0444/832950
"R.Pezzani": Via Belvedere, 8 - Bagnolo - Tel. 0444/832784
Viale Vittoria - Tel. 0444/830143
Scuole Medie
"C. Ridolfi": Viale della Repubblica, 6 - Tel. 0444/830244-830245
Posti telefonici pubblici
Bar FF.SS.: Via Trassegno (Locara) - Tel. 0444/830164 - Orario: 7-21
Caffè Borsa: Piazza IV Novembre - Tel. 0444/830540 - Orario: 7-21
Elettricità
Tel. 0444/499217
Guardia Medica
Tel. 0444/831022
Pronto Soccorso
Tel. 0444/831022
Spettacolo pirotecnico in quartiere Bonioli (15 agosto)
Festa della Trebbiatura o Festa Agreste (luglio)
Festa dell'Anguria con ballo liscio all'Ippodromo (ultima domenica di luglio)
Quattro o cinque serate all'ippodromo (ultima domenica di luglio)
Festa dello sportivo (luglio)
Concerto in Villa (agosto)
Festa di S. Lucia (13 dicembre)
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