I covoli si raggiungono a piedi percorrendo i sentieri che partono dal centro di Costozza. I Ventidotti: Vi si può accedere recandosi al Ristorante Taverna Eolia, Tel. 0444/555036. Suggestive sono le due uscite che conducono rispettivamente a Villa Carli e a Villa Da Schio, visibili il sabato e la domenica previo appuntamento. Tel. 0444 555066. Per le visite nella zona di Longare rivolgersi al sig. Giancarlo Marchetto, gruppo speleologico "Preteo", Centro Sociale "Villaggio del Sole", 36100 Vicenza.
Nella fato: abitazioni trogloditiche presso le famose grotte e ventidotti di Costozza: ambienti ipogei noti in passato come "l'ottava meraviglia del mondo antico".
I covoli e i ventidotti
Tutta la zona rocciosa compresa tra il comune di Longare e le frazioni di Lumignano e Costozza è disseminata da un tipo particolare di grotta: il "covolo". Si tratta di vere e proprie stanze scavate nella roccia, con l'imboccatura generalmente stretta, a mo' di porta, e adibite a riparo degli abitanti della valle in determinati periodi storici, quasi sempre in occasione di guerre o incursioni nemiche. Molte di queste cavità sono da sempre "abitate" da arcane presenze che di notte possono essere pericolose per i visitatori solitari che, secondo la leggenda, di notte correrebbero il rischio di incontrare e disturbare le streghe vagabonde e danzanti per boschi e sentieri. Qui ha trovato la strada per l'inferno anche il diavolo Purafiaba protagonista di una simpatica novella del vicentino Giovanni Da Schio. E vi è anche il covolo detto del Prussiano, abitato da un misantropo individuo di origine belga, additato come spauracchio per i bambini capricciosi. Per chi ama abbandonarsi all'immaginazione è possibile farsi incantare da ruderi, paesaggi silvani e grotte, immaginandoli come abitazioni delle strie (streghe), malefiche creature che portano disgrazie contro cui neanche il parroco e l'acqua benedetta possono nulla. Nei covoli, negli anfratti e nelle torre di gran parte del vicentino "impazzano" le anguane, giovani donne graziose e crudeli che vivono nelle acque e che sono affini alle ondine della mitologia germanica. Esse attraggono irresistibilmente gli ingenui viandanti offrendosi di accompagnarli per poi trascinarli in eterno nel loro regno infernale. Ma nei tempi andati capitava anche di essere aiutati dalle fate che a volte regalavano alle giovani, in procinto di sposarsi, delle magiche matasse di lana. Le fate si vedono di notte, intente a stendere i panni su funi lunghissime, tirate addirittura da una rupe all'altra. Nella frazione di Costozza si segnala l'esistenza della strada sotterranea chiamata "dei ventidotti". Nella stagione calda vi si può accedere recandosi alla trattoria Taverna Eolia, dove si trova un ingresso e dove durante tutto l'anno è comunque a disposizione la mappa illustrativa del percorso: si tratta di sette chilometri di itinerario fra le grotte e le cavità naturali che si trovano sotto la contrada. Alla Taverna Eolia si ritorna dopo una camminata che permette la visione di affascinanti meraviglie geologiche. Suggestive sono le due uscite che conducono rispettivamente a Villa Carli e a Villa Da Schio.
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