Prende il via la nuova edizione del Suono dell’Olimpico, rassegna musicale che negli anni ha connotato fortemente il ruolo artistico dell’Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza, rassegna giunta nel 2013 alla sua XXI edizione. Dopo la presentazione nella prestigiosa cornice di Palazzo Chiericati, la rassegna viene inaugurata al Teatro Olimpico da un Concerto interamente dedicato alla musica dei grandi geni musicali dell’Ottocento, Giuseppe Verdi e Richard Wagner.
Il Concerto, in programma domenica 28 aprile alle ore 21.00 Verdi e Wagner al centro per celebrarne il genio sarà infatti un omaggio “sinfonico” alle splendide pagine per sola orchestra tratte dalle più celebri opere dei due grandissimi maestri; l’Orchestra del Teatro Olimpico sarà diretta dal maestro Andrea Battistoni; veronese, giovanissimo, Battistoni è una vera rivelazione a livello internazionale, e a soli 25 anni è presente sui palcoscenici dei più grandi teatri del mondo.
La rassegna Il Suono dell’Olimpico, realizzata dall'Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza, è sostenuta dal contributo del Comune di Vicenza, Regione del Veneto, MIBAC, Fondazione Giuseppe Roi, Banca Popolare di Vicenza come sostenitori istituzionali, con il sostegno di Ac Hotel Vicenza, Develon, Fitt Group in qualità di partner e con Il Giornale di Vicenza, Corriere del Veneto e TVA VIcenza come media partner.
Il Suono dell’Olimpico: è un appuntamento importante che diventa il segno di un nuovo protagonismo, nel palcoscenico culturale e artistico della Città, che vede l’Orchestra nel suo habitat naturale. Il programma della rassegna, quattro concerti da fine aprile a fine maggio, è frutto di suggestioni diverse, osa mixare il suono classico per celebrare i grandi maestri dell’Ottocento musicale europeo, Verdi e Wagner in primis, ma anche riprendere le contaminazioni di sonorità di altri tempi e luoghi, grazie alla collaborazione ormai storica con il Festival Vicenza Jazz, per poi proporre un’interessante progetto speciale che vede interprete con l’Orchestra il maestro, celebrato a livello internazionale per le sue interpretazioni di Bach, Andrea Bacchetti, nel ruolo di pianoforte solista e concertante, mentre il capitolo finale sarà un omaggio operistico alle eroine verdiane del bel canto, un recital per soprano e orchestra.
Nel Concerto Inaugurale, in programma domenica 28 aprile alle ore 21.00, il pubblico potrà ascoltare le grandi “fanfare” eroiche di Nabucco e Rienzi, il misurato e possente tema risorgimentale della Battaglia di Legnano e dello Stiffelio, la trasognante ed eterea luminosità di Giovanna d’Arco e dell’Idillio di Sigfrido fino ad arrivare ad una pagina di rara esecuzione ma di grandissimo effetto come “Eine Faust Ouverture” in cui Wagner raggiunge un climax comunicativo di notevole pregio e di catalizzante bellezza.
Giuseppe Verdi e Richard Wagner: non si tratta di un semplice accostamento celebrativo, considerato che entrambi sono nati nel 1813, ma di una relazione forte, a volte misconosciuta, dettata dal fatto di aver respirato atmosfere storiche e culturali simili che hanno forgiato la loro formazione e i loro lavori. Non solo contrapposizione dunque, come troppo spesso è stato sottolineato. Il primo punto di contatto sta in quello che i due artisti hanno incarnato, visto che sia Verdi che Wagner sono considerati figure di riferimento per una idea di nazione, libera e democratica, anche se concepita in maniera differente. Le grandi distanze tra i due geni di Busseto e Bayreuth si allargarono quando la critica cominciò a sminuire l'opera verdiana, non ritenendola paragonabile e accostabile a quella di Wagner, rimproverando al musicista italiano di essere stato troppo semplice, spontaneo e perfino provinciale e rustico!
Ma se si approfondiscono i pensieri e le riflessioni dei due compositori si scoprono invece affinità insospettabili: il tedesco è noto per aver completamente rivoluzionato il pensiero musicale con la cosiddetta "Opera Totale" (Gesamtkunstwerk), una sorta di amalgama perfetto delle arti della poesia, della musica e del dramma. L'opera lirica non è più stata considerata da allora una lunga serie di pezzi chiusi, ma un fluire unico di note, una sinfonia continua e perfetta. Ma anche Verdi parlava in maniera piuttosto chiara della sua arte: Io non sono mica uno che scrive pezzi e arie, io compongo un dramma in musica!
Il punto di vista è identico e se Simon Boccanegra, Otello, Don Carlos e Aida sono spesso stati considerate come opere influenzate dall'astro nascente di Wagner, in realtà si deve parlare della normale evoluzione musicale dei suoi drammi. La fortuna ha voluto che la critica rinsavisse su Verdi, riconoscendo il giusto pregio del suo lavoro, ma non deve essere stato facile vivere questa rivalità a distanza.
Sia Verdi che Wagner hanno perseguito l'ideale di un teatro che fosse libero dai soliti schemi, senza duetti, terzetti, cori e finali, in pratica un solo pezzo. Una sintonia di cui si parla ancora troppo poco. E poco si dice anche delle due muse pazienti dei grandi maestri, cha mai avrebbero avuto quel successo senza le rispettive mogli, Giuseppina Strepponi e Cosima Wagner! I due non si incontrarono mai, ma abbiamo delle testimonianze scritte su come Verdi fosse rimasto colpito dalla musica di Wagner, bollandolo come "matto" dopo aver ascoltato la sinfonia del Tannhäuser, ma allo stesso tempo conservava le pubblicazioni dei suoi spartiti.
I destini dei due coetanei si sono incrociati a ripetizione e un segno evidente di questo stretto "rapporto" si ha proprio con i momenti finali della vita di entrambi. Quando Wagner muore, nel 1883, Verdi commentò in maniera inequivocabile: Triste, triste, triste! Wagner è morto!
Verdi morì invece nel 1901; Giulio Gatti Casazza, impresario della Scala di Milano, dice nel suo ricordo funebre: Possa tu riposare in pace, Maestro, grande e sincero! La tua opera vivrà per sempre! Per quanto brillanti e abbaglianti siano gli squilli di tromba di Bayreuth, non potranno mai soffocare la voce di Rigoletto, Violetta o Otello. Un confronto, sempre aperto, che non smette di affascinare il pubblico di tutte le epoche.
I biglietti per Il Suono dell’Olimpico 2013 alla biglietteria del Teatro Comunale di Vicenza (viale Mazzini 39, Vicenza, tel. 0444.324442 [email protected]) aperta dal martedì al sabato dalle 15.30 alle 18.30, martedì, mercoledì e giovedì anche il mattino dalle 10.30 alle 13.00), sul sito www.tcvi.it e agli sportelli della Banca Popolare di Vicenza. Se non esauriti in prevendita i biglietti saranno disponibili anche la sera dello spettacolo, al botteghino del Teatro Olimpico, a partire dalle ore 19.00.
Il prezzo dei biglietti per i concerti del 28 aprile, 25 e 26 maggio è di 20,00 euro (intero), 15,00 euro il ridotto over 60 e 12 euro il ridotto under 30 e ridotto disabili. Per il concerto nell’ambito del Festival Vicenza Jazz di mercoledì 15 maggio, il prezzo dei biglietti è di 20,00 euro (intero) e 15,00 euro il ridotto over 60 e under 30.
Il prezzo è comprensivo del diritto di prevendita (escluso il concerto del 15 maggio). Sono previste riduzioni per i disabili e dei carnet a condizioni vantaggiose per i 3 Concerti sopra indicati.
Il Concerto, in programma domenica 28 aprile alle ore 21.00 Verdi e Wagner al centro per celebrarne il genio sarà infatti un omaggio “sinfonico” alle splendide pagine per sola orchestra tratte dalle più celebri opere dei due grandissimi maestri; l’Orchestra del Teatro Olimpico sarà diretta dal maestro Andrea Battistoni; veronese, giovanissimo, Battistoni è una vera rivelazione a livello internazionale, e a soli 25 anni è presente sui palcoscenici dei più grandi teatri del mondo.
La rassegna Il Suono dell’Olimpico, realizzata dall'Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza, è sostenuta dal contributo del Comune di Vicenza, Regione del Veneto, MIBAC, Fondazione Giuseppe Roi, Banca Popolare di Vicenza come sostenitori istituzionali, con il sostegno di Ac Hotel Vicenza, Develon, Fitt Group in qualità di partner e con Il Giornale di Vicenza, Corriere del Veneto e TVA VIcenza come media partner.
Il Suono dell’Olimpico: è un appuntamento importante che diventa il segno di un nuovo protagonismo, nel palcoscenico culturale e artistico della Città, che vede l’Orchestra nel suo habitat naturale. Il programma della rassegna, quattro concerti da fine aprile a fine maggio, è frutto di suggestioni diverse, osa mixare il suono classico per celebrare i grandi maestri dell’Ottocento musicale europeo, Verdi e Wagner in primis, ma anche riprendere le contaminazioni di sonorità di altri tempi e luoghi, grazie alla collaborazione ormai storica con il Festival Vicenza Jazz, per poi proporre un’interessante progetto speciale che vede interprete con l’Orchestra il maestro, celebrato a livello internazionale per le sue interpretazioni di Bach, Andrea Bacchetti, nel ruolo di pianoforte solista e concertante, mentre il capitolo finale sarà un omaggio operistico alle eroine verdiane del bel canto, un recital per soprano e orchestra.
Nel Concerto Inaugurale, in programma domenica 28 aprile alle ore 21.00, il pubblico potrà ascoltare le grandi “fanfare” eroiche di Nabucco e Rienzi, il misurato e possente tema risorgimentale della Battaglia di Legnano e dello Stiffelio, la trasognante ed eterea luminosità di Giovanna d’Arco e dell’Idillio di Sigfrido fino ad arrivare ad una pagina di rara esecuzione ma di grandissimo effetto come “Eine Faust Ouverture” in cui Wagner raggiunge un climax comunicativo di notevole pregio e di catalizzante bellezza.
Giuseppe Verdi e Richard Wagner: non si tratta di un semplice accostamento celebrativo, considerato che entrambi sono nati nel 1813, ma di una relazione forte, a volte misconosciuta, dettata dal fatto di aver respirato atmosfere storiche e culturali simili che hanno forgiato la loro formazione e i loro lavori. Non solo contrapposizione dunque, come troppo spesso è stato sottolineato. Il primo punto di contatto sta in quello che i due artisti hanno incarnato, visto che sia Verdi che Wagner sono considerati figure di riferimento per una idea di nazione, libera e democratica, anche se concepita in maniera differente. Le grandi distanze tra i due geni di Busseto e Bayreuth si allargarono quando la critica cominciò a sminuire l'opera verdiana, non ritenendola paragonabile e accostabile a quella di Wagner, rimproverando al musicista italiano di essere stato troppo semplice, spontaneo e perfino provinciale e rustico!
Ma se si approfondiscono i pensieri e le riflessioni dei due compositori si scoprono invece affinità insospettabili: il tedesco è noto per aver completamente rivoluzionato il pensiero musicale con la cosiddetta "Opera Totale" (Gesamtkunstwerk), una sorta di amalgama perfetto delle arti della poesia, della musica e del dramma. L'opera lirica non è più stata considerata da allora una lunga serie di pezzi chiusi, ma un fluire unico di note, una sinfonia continua e perfetta. Ma anche Verdi parlava in maniera piuttosto chiara della sua arte: Io non sono mica uno che scrive pezzi e arie, io compongo un dramma in musica!
Il punto di vista è identico e se Simon Boccanegra, Otello, Don Carlos e Aida sono spesso stati considerate come opere influenzate dall'astro nascente di Wagner, in realtà si deve parlare della normale evoluzione musicale dei suoi drammi. La fortuna ha voluto che la critica rinsavisse su Verdi, riconoscendo il giusto pregio del suo lavoro, ma non deve essere stato facile vivere questa rivalità a distanza.
Sia Verdi che Wagner hanno perseguito l'ideale di un teatro che fosse libero dai soliti schemi, senza duetti, terzetti, cori e finali, in pratica un solo pezzo. Una sintonia di cui si parla ancora troppo poco. E poco si dice anche delle due muse pazienti dei grandi maestri, cha mai avrebbero avuto quel successo senza le rispettive mogli, Giuseppina Strepponi e Cosima Wagner! I due non si incontrarono mai, ma abbiamo delle testimonianze scritte su come Verdi fosse rimasto colpito dalla musica di Wagner, bollandolo come "matto" dopo aver ascoltato la sinfonia del Tannhäuser, ma allo stesso tempo conservava le pubblicazioni dei suoi spartiti.
I destini dei due coetanei si sono incrociati a ripetizione e un segno evidente di questo stretto "rapporto" si ha proprio con i momenti finali della vita di entrambi. Quando Wagner muore, nel 1883, Verdi commentò in maniera inequivocabile: Triste, triste, triste! Wagner è morto!
Verdi morì invece nel 1901; Giulio Gatti Casazza, impresario della Scala di Milano, dice nel suo ricordo funebre: Possa tu riposare in pace, Maestro, grande e sincero! La tua opera vivrà per sempre! Per quanto brillanti e abbaglianti siano gli squilli di tromba di Bayreuth, non potranno mai soffocare la voce di Rigoletto, Violetta o Otello. Un confronto, sempre aperto, che non smette di affascinare il pubblico di tutte le epoche.
I biglietti per Il Suono dell’Olimpico 2013 alla biglietteria del Teatro Comunale di Vicenza (viale Mazzini 39, Vicenza, tel. 0444.324442 [email protected]) aperta dal martedì al sabato dalle 15.30 alle 18.30, martedì, mercoledì e giovedì anche il mattino dalle 10.30 alle 13.00), sul sito www.tcvi.it e agli sportelli della Banca Popolare di Vicenza. Se non esauriti in prevendita i biglietti saranno disponibili anche la sera dello spettacolo, al botteghino del Teatro Olimpico, a partire dalle ore 19.00.
Il prezzo dei biglietti per i concerti del 28 aprile, 25 e 26 maggio è di 20,00 euro (intero), 15,00 euro il ridotto over 60 e 12 euro il ridotto under 30 e ridotto disabili. Per il concerto nell’ambito del Festival Vicenza Jazz di mercoledì 15 maggio, il prezzo dei biglietti è di 20,00 euro (intero) e 15,00 euro il ridotto over 60 e under 30.
Il prezzo è comprensivo del diritto di prevendita (escluso il concerto del 15 maggio). Sono previste riduzioni per i disabili e dei carnet a condizioni vantaggiose per i 3 Concerti sopra indicati.