COSA È L'AGRICOLTURA BIOLOGICA |
Il metodo di produzione biologico |
Il metodo di produzione biologico è un sistema di gestione dell'impresa agricola, caratterizzato da:
· adozione di tecniche colturali idonee a preservare la struttura e gli equilibri microrganici del terreno; · utilizzo di varietà vegetali adatte all'ambiente specifico; · esclusione dell'utilizzo di fertilizzanti ed antiparassitari chimici; · divieto di utilizzo di organismi geneticamente modificati; · controllo da parte di enti terzi autorizzati, su tutte le fasi della produzione: dalla lavorazione alla trasformazione dei prodotti; Il metodo di produzione biologico è disciplinato a livello comunitario dai reg. CE 2092/91 (normativa base) e 1804/99 (disposizioni per le produzioni animali). L'Italia è il primo paese in Europa per numero di aziende che applicano il metodo di produzione biologico. |
Gli obiettivi |
Gli obiettivi che si intendono raggiungere con tale metodo sono:
· eliminare i rischi di contaminazione ed inquinamento dell'ambiente naturale, a livello sia di terreno che di falde freatiche; · ottenere prodotti agricoli privi di residui chimici; · promuovere il miglioramento e la conservazione della fertilità chimica, fisica e biologica del terreno. Tali obiettivi sono perseguiti con: · l'integrazione all'interno dell'azienda di diverse attività complementari, soprattutto adottando una diversificazione dei sistemi colturali e/o di allevamento, · l'utilizzazione nell'attività produttiva, di risorse e materie prime ottenute all'interno dell'azienda, riducendo al minimo l'impiego di risorse "esterne", · l'uso di prodotti per difendere le colture o arricchire il suolo (antiparassitari e concimi) sclusivamente di derivazione naturale e, comunque, con l'impiego limitato di prodotti diversi, in casi di estrema necessità e secondo le modalità ammesse dal reg. CEE 2092/91 che disciplina l'agricoltura biologica; · la scelta di varietà vegetali più adatte all'ecosistema locale, per loro natura più resistenti ai parassiti ed alle malattie; · metodi di conduzione dell'allevamento che siano rispettosi dell'animale e dell'ambiente (uso di mangimi biologici, prevalente utilizzo di farmaci veterinari omeopatici o naturali, rispetto delle norme sul benessere degli animali, ecc.) |
Controllo ed identificazione dei prodotti biologici |
Come si riconosce un prodotto biologico In materia di etichettatura le disposizioni comunitarie sono molto precise e riguardano origine, preparazione, trasformazione e condizionamento dei prodotti. Il consumatore può riconoscere i prodotti biologici controllando l'etichetta sulla quale si trova obbligatoriamente · "proveniente da agricoltura biologica"; · "regime di controllo della Comunità Europea secondo il Reg. Cee 2092/91"; · il nome dell'organismo di controllo per esteso; . un codice con la sigla del paese di produzione (IT per l'Italia), la sigla dell'organismo di controllo, una lettera e un numero che identificano il produttore e una lettera e un numero che identificano l'autorizzazione alla stampa dell'etichetta Quando nell'etichetta vi sono tali diciture il consumatore può essere certo che si tratta di un prodotto biologico, conforme al Reg. Cee 2092/91 e sue successive modifiche. Ai sensi della normativa europea ed italiana, solo i prodotti biologici possono, infatti, essere tichettati con le indicazioni sopra riportate. Da febbraio 2000, è stato, inoltre, introdotto il nuovo marchio europeo per il biologico. |
Tale marchio consente una più immediata identificazione del prodotto biologico e costituisce un'ulteriore garanzia per i consumatori.
Il prodotto venduto sfuso (frutta, ortaggi, pane, ecc.) va acquistato controllando che il contenitore riporti la dicitura "da agricoltura biologica" con tutte le prescrizioni di legge, come per le altre etichette. Inoltre, si possono chiedere in visione i certificati che hanno accompagnato la merce. |
ORGANISMI DI CONTROLLO |
In Italia, il sistema di controllo e certificazione dei prodotti biologici è affidato a vari organismi di controllo, autorizzati dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, ai sensi del d.lgs. 220/95.
La vigilanza sugli organismi di controllo è esercitata dalle Regioni e dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. |