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Al Teatro Olimpico di Vicenza un omaggio a Peter Stein

Il 26 e 27 ottobre 2004

Il 26 e 27 ottobre 2004 l’Accademia Olimpica di Vicenza ospita uno dei grandi maestri della scena europea

Il 26 e 27 ottobre 2004 l’Accademia Olimpica di Vicenza ospita uno dei grandi maestri della scena europea


Al Teatro Olimpico di Vicenza un omaggio a Peter Stein


(Vicenza - 30.09.2004). Il 26 e il 27 ottobre il Teatro Olimpico di Vicenza accoglie uno dei maestri del teatro europeo: Peter Stein è infatti l’ospite d’onore de I luoghi del Teatro nascente – il progetto avviato lo scorso anno dall’Accademia Olimpica di Vicenza che prevede un ciclo di quattro incontri con i più importanti registi del panorama internazionale.


Il tema scelto quest’anno, Lo spazio della tragedia, intende indagare la difficoltà da più parti espressa di rappresentare oggi la tragedia così come ci è stata restituita dai tragici greci, e il senso della sua raprresentazione. La domanda viene posta a Peter Stein che fin dalla sua storica Orestea del 1980, spettacolo fra i più memorabili del Novecento, ha sempre esplorato i campi della tragedia unendo la curiosità lucida e attualizzante del regista col rigore del filologo. In aggiunta, la sua ricerca si è spesso mossa in spazi unici come gli eventi che creava, fuori e oltre i luoghi deputati del teatro ufficiale. Per questo Stein è forse oggi il regista più indicato a raccontare la propria esperienza su come tragedia e luogo della rappresentazione si intreccino in modo indissolubile, legati da un intrinseco rapporto di necessità. Sarà Franco Quadri, il critico teatrale italiano più prestigioso, contemporaneista, studioso ed editore ad intervistare Stein e mettere a fuoco la sua esperienza nel più vasto quadro della ricerca teatrale contemporanea.


Il 27 ottobre Maddalena Crippa, interprete di grande intensità e raffinatezza, da anni compagna di Stein in arte e nella vita, interpreterà tre monologhi della Medea di Euripide allestita proprio da Stein la scorsa estate al Teatro Greco di Siracusa.


Il programma è completato da due videoproiezioni pressoché introvabili che si terranno nell’odeo del Teatro Olimpico nei pomeriggi del 26 e 27 ottobre: si tratta delle riprese di due regie diStein, ovvero della storica Orestea del 1980 e quella di quest’ultima Medea rappresentata al teatro di Siracusa.


Il progetto I luoghi del Teatro nascente, ideato per l’Accademia Olimpica di Vicenza da Cesare Galla e Roberto Cuppone, è nato con l’intento di portare all’Olimpico di Vicenza i più grandi registi della scena internazionale a confrontarsi con le tematiche legate alla messinscena, allo spazio teatrale, alla drammaturgia, al senso del teatro. Lo scorso anno il regista Luca Ronconi, il poeta Giovanni Raboni e l’architetto Paolo Portoghesi si confrontarono sul tema degli spazi teatrali. Il prossimo anno è già annunciata la presenza del regista Bob Wilson che esporrà le sue più recenti esperienze e ricerche nel campo dei rapporti fra teatro e antropologia; egli stesso, in forma di lecture spettacolarizzata, darà alcune dimostrazioni del suo metodo. Un programma di grande prestigio, unico per intenti nel panorama regionale, un’occasione preziosa per interrogare i maestri del teatro sulle possibile vocazioni dell’Olimpico di Vicenza.


L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili. Il posto va prenotato telefonando all’Accademia Olimpica 0444 324376




26-27 ottobre 2004 Teatro Olimpico di Vicenza
Lo spazio della tragedia Omaggio a Peter Stein


con Peter Stein, Franco Quadri, Maddalena Crippa
ingresso libero


Programma 26 ottobre
Odeo del Teatro Olimpico, ore 15,30 videoproiezione di
Orestea di Eschilo (1980, regia di P. Stein)


Teatro Olimpico, ore 17,30
Lo spazio della tragedia: una teoria incontro con Peter Stein regista teatrale e con Franco Quadri critico teatrale
introduce Fernando Bandini presidente dell’Accademia Olimpica


27 ottobre
Odeo del Teatro Olimpico, ore 15,30
videoproiezione di Medea di Euripide (2004, regia di P. Stein)
Teatro Olimpico, ore 17,30
Lo spazio della tragedia: un esempio incontro-spettacolo con Maddalena Crippa e Peter Stein
tre monologhi da Medea di Euripide interpretati da Maddalena Crippa
introdotti da Peter Stein
i monologhi sono tratti da Medea di Euripide


(Teatro Greco di Siracusa, 14 maggio - 20 giugno 2004)
Regia di Peter Stein
Traduzione di Dario Del Corno
Prodotto da Fondazione Istituto Nazionale del Dramma Antico
CRT Artificio di Milano in collaborazione con Change Performing Arts


Lo spazio della tragedia, secondo di quattro Incontri sulle strade di Tebe


Si parla spesso della difficoltà di rappresentare la tragedia oggi, a causa della secolarizzazione della cultura e della perdita del senso religioso del tempo e degli eventi, fino all’idea stessa di destino; secondo altri, la difficoltà è più semantica, legata al problema di restituire il senso latente, la musicalità dei classici antichi. Il Teatro Olimpico rappresenta in epoca moderna la prima e forse più memorabile sfida a questi pregiudizi. Palladio e la sua committenza lo edificarono in assenza di modelli, non solo architettonici ma anche e soprattutto teatrali, a partire da uno studio rigoroso e insieme tendenzioso di ciò che restava dei teatri antichi; benché non nato per essere edificio, ma scenografia della tragedia per antonomasia, Edipo re, paradossalmente arriva a noi come prototipo di teatro.

La seconda tornata di questo ciclo di incontri con i maestri del teatro europeo non poteva dunque che essere dedicata a Peter Stein, che fin dalla sua storica Orestea del 1980, spettacolo fra i più memorabili del Novecento (e non solo per l’allestimento, il numero di riprese, i luoghi visitati) ha sempre esplorato i campi della tragedia unendo la curiosità lucida e attualizzante del regista col rigore del filologo. In aggiunta, la sua ricerca si è spesso mossa in spazi unici come gli eventi che creava, fuori e oltre i luoghi deputati del teatro ufficiale. Per questo Stein è forse oggi il regista più indicato a raccontare la propria esperienza su come tragedia e luogo della rappresentazione si intreccino in modo indissolubile, legati da un intrinseco rapporto di necessità. Franco Quadri, il critico teatrale italiano più prestigioso, contemporaneista, studioso ed editore intervisterà Stein e metterà a fuoco la sua esperienza nel più vasto quadro della ricerca teatrale contemporanea. Maddalena Crippa, fra le più grandi interpreti italiane, da anni compagna di Stein in arte e nella vita, è l’artista che meglio può fornire un esempio delle sue teorie teatrali; ma soprattutto, oltre le esemplificazioni, fresca reduce da una Medea al teatro di Siracusa, è colei che può far risuonare nel teatro Olimpico quella parola “alta” di nuovo in grado di porsi alla pari con lo spazio della rappresentazione.


Il programma 2004, nell’intento di integrare il panorama informativo sugli ospiti, è completato da due videoproiezioni pressoché introvabili di regie di Stein: la ripresa della storica Orestea del 1980 e quella di quest’ultima Medea rappresentata al teatro di Siracusa.




Peter Stein (Berlino 1937),



specializzato in germanistica e storia dell'arte, con studi filologici che lo caratterizzano nel suo approccio con i classici, è fra i fondatori (e per quindici anni direttore) della Schaubühne am Halleschen Ufer/Westberlin. Debutta trentenne con il provocatorio Saved di Edward Bond; l'anno dopo, in pieno Sessantotto, presenta il Brecht giovanile di Nella giungla delle città e l’appassionato Discorso sul Vietnam di Peter Weiss. Con La madre di Gorkij inaugura un percorso artistico sullo spazio teatrale, destinato ad avere sempre più peso; come nell’edizione integrale di Peer Gynt, rappresentata in due serate con sei attori - tra cui Bruno Ganz - a interpretare il ruolo del protagonista. In Esercizi per attori (Antikenproject 1, 1974), formula un'ipotesi coinvolgente sulla nascita della tragedia; il suo incontro coi classici raggiunge l’apice sei anni dopo con le nove ore dell'Orestea (1980), che fa il giro del mondo, compresa un'edizione russa con la Compagnia dell'Armata Rossa (1993); Stein vi abolisce la scena, sostituendola col muro del Palazzo situato fra gli spettatori seduti a terra. A dodici anni dalla mostra-museo di Shakespeare Memory, dopo alcune regie liriche verdiane per la compagnia di Cardiff, Stein incontra di nuovo Shakespeare con Tito Andronico, diretto in italiano per il Teatro di Genova. Negli anni Ottanta la sua attenzione si sposta su Cechov. Tre sorelle, Il giardino dei ciliegi e, in seguito Zio Vanja in italiano (1994) con Herlitzka, Pozzi, Girone, Crippa, Giovampietro, fino al recente Il gabbiano (2003), con Fiona Shaw, per il Festival di Edimburgo sono una esplorazione della comicità nella tragedia, nucleo profondo dell'opera di Cechov. Intanto lasciata la Schaubühne ed infoltite le regie liriche (Debussy, Schönberg, Berg), dal 1991 al 1997 è direttore della sezione teatro al Festival di Salisburgo. Nel 1992 è insignito dell’onorificenza di Commandeur de l’Ordre des Arts et Lettres et Chevalier de la Légion d’honneur. Per l'Expo 2000 di Hannover allestisce un Faust integrale, in sette giornate. Nel 2002 presenta al Teatro di Epidauro Penthesilea; del 2004 è Medea al teatro di Siracusa, protagonista Maddalena Crippa.



Franco Quadri (Milano 1936),



è critico, storico ed editore teatrale, in particolare del teatro contemporaneo. Critico ufficiale di Panorama e la Repubblica (collaboratore fra l’altro di Scena, Teatro, Il manifesto, Linus e, nel mondo, di Théâtre, The Drama Review, Performance, Plays and Players, Le Monde, Data, Alternatives Théâtrales, El Publico, Theater Heute, Théâtre de l’Europe, Théâtre Public), dal 1971 è fondatore e direttore della casa editrice Ubu, con la quale pubblica il più celebre annuario teatrale italiano, il Patalogo. È traduttore di Beckett, autore e curatore di numerosi volumi sul teatro contemporaneo, italiano e internazionale (su Ronconi, Brook, Monk, Wilson, sul sistema teatrale, sulle avanguardie del Novecento). Critico militante, nel 1967 è fra i promotori del convegno per un Nuovo Teatro di Ivrea; ha diretto fra l’altro il premio Riccione, la Biennale di Venezia (1983-86), le Orestiadi di Gibellina.



Maddalena Crippa



a diciassette anni è scelta da Strehler come Lucietta nel Campiello di Goldoni. Dotata di uno straordinario talento naturale, affina le sue doti con Luca Ronconi (La commedia della seduzione di Schnitzler, premio Borgio Verezzi come migliore attrice 1986), Antoine Vitez (Il trionfo dell'amore di Marivaux), Massimo Castri (Fedra di D'Annunzio). Nel 1994 riceve il premio Maschera d'Argento come miglior attrice teatrale dell'anno. Per la regia di Stein è Tamora in Tito Andronico di Shakespeare; Elena in Zio Vanja di Checov (miglior spettacolo al Festival di Edimburgo, 1996); lavora in Pentesilea di Kleist e in recitals recitati e cantati (Schönberg Cabaret: Pierrot Lunaire/Brettl-Lieder e Femmine Fatali). È Lussuria, in tedesco, in Jedermann di Hofmannsthal, regia di Friedel, al Festival di Salisburgo; è Polly e Genny in Die Dreigroschenoper di Brecht-Weill, all'Accademia di Santa Cecilia.



ROBERTO CUPPONE,
laurea, dottorato e postdottorato in Discipline dello Spettacolo, si occupa di commedia dell’arte; ha partecipato e diretto spettacoli con Losey, Nanni, Scaparro, Marcucci, De Bosio, Costa, Boso, Soleri, Merisi, Micol, Maag, Foà, Degli Esposti; premio Teatro Goldoni 1981, come Brighella; lezioni internazionali a Parigi, Budapest, Londra, Marilia; ha scritto venticinque commedie rappresentate e i libri Teatri, città, Venezia 1991, L’invenzione della commedia dell’arte, Torino 1998, CDA, sogno romantico. Il mito della commedia dell’arte nell’Ottocento francese, Roma 2000; il Commento alla Cameriera brillante di Goldoni, Venezia 2002, Ed. Nazionale; la riedizione di Strampalata in rosablu ovvero Arlecchino e Allegria oggi sposi di Palmieri, Pesaro 2003



I luoghi del teatro nascente
Quattro incontri sulle strade di Tebe (2003-2006)


Il grande teatro - rito civile di una comunità che si autorappresenta - ha sempre attinto fuori di sé la propria ragione di esistere, nel mito, nella storia, nelle diversità: lo testimoniano esempi lontani (Teatro Greco, Sacra Rappresentazione, Teatro Elisabettiano) e vicini (le esperienze novecentesche di decentramento e di pedagogia teatrale); e sempre questa ricerca di senso si accompagna con l’individuazione di uno spazio per questa (auto)rappresentazione. In un frangente storico, dunque, in cui il declino del teatro è concomitante a quello degli spazi per la rappresentazione, si evidenzia l’opportunità di sviluppare una ricerca che, in linea di principio, riprenda i temi della riflessione sul teatro statu nascenti, quali i fondatori stessi del Teatro Olimpico e Palladio intesero esemplificare nella sua stessa forma scenica; e quali oggi avvertiamo di nuova attualità. In questo modo il problema di “che cosa fare nel Teatro Olimpico” si sovrappone - forse coincide - con quello di “che cosa fare del teatro” tout court; e interseca l’esperienza dei grandi maestri dell’allestimento scenico con il coraggio e la freschezza delle nuove drammaturgie. Il programma quadriennale prevede un ciclo di incontri teorici e spettacolari, con i più grandi maestri del teatro internazionale, sul teatro che rinasce trovando ispirazione fuori di sé: negli spazi che lo ospitano (2003), nei confini fra storia e cronaca (2004), nella diversità delle culture (2005), nel farsi della lingua (2006).


Già effettuato:
Primo incontro (2003): La città in scena
Il Regista incontra l’Architetto
Incontro dibattito, con Luca Ronconi, Paolo Portoghesi, Giovanni Raboni
Il Mito nelle nuove drammaturgie
Performances di autori-attori, con Paolo Puppa, Giuseppe Manfridi


In programmazione:
Terzo incontro (2005): Dramma e/è differenza. Omaggio a Bob Wilson
Olimpico, ovvero lo spazio teatrale come scena delle culture
Incontro dibattito, con Bob Wilson


Nel terzo incontro del ciclo, dedicato al grande maestro americano, Robert Wilson esporrà le sue più recenti esperienze e ricerche nel campo dei rapporti fra teatro e antropologia; egli stesso, in forma di lecture spettacolarizzata, darà alcune dimostrazioni del suo metodo (data prevista: ottobre 2005).


I luoghi del teatro nascente
Quattro incontri sulle strade di Tebe (2003-2006)
con il contribuito della
Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona
Dispositivo scenico Mauro Zocchetta - Realizzazione Palcobase - Light designer Claudio Cervelli
Grafica Paolo Pasetto - Ufficio Stampa Patrizia Baggio
Per la comunicazione e promozione dell’evento si ringrazia La Piccionaia - I Carrara


Si ringrazia per la collaborazione il
Teatro Greco di Siracusa
Fondazione Istituto Nazionale del Dramma Antico
CRT Artificio di Milano in collaborazione con Change Performing Arts


Ideazione e coordinamento di
Cesare Galla, Roberto Cuppone


Informazioni e prenotazioni
Accademia Olimpica, Largo Goethe 3, 36100 Vicenza
0444 324376, [email protected]


Ufficio stampa: Patrizia Baggio 348 3168033