Palladio archistar in Europa e, tra poche settimane, negli States.
Ha superato il mezzo milione il numero di visitatori che nelle tappe italiana, londinese e spagnole (Barcellona e Madrid) hanno già ammirato la mostra ideata e realizzata dal CISA Palladio di Vicenza. Con numeri che fanno scalpore soprattutto per le tappe spagnole, dato che a differenza di Italia e Gran Bretagna, l'architettura della penisola iberica è stata influenzata solo indirettamente da Palladio: quella che si è appena conclusa a Madrid è stata, infatti, la prima rassegna che gli sia stata mai dedicata all'architetto italiano in Spagna.
Agli oltre 300.000 visitatori di palazzo Barbaran a Vicenza, della Royal Academy di Londra, e del Caixa Forum di Barcellona, cui si sono aggiunti i 187.784 che - sino alle 18.00 di giovedì 14 gennaio - hanno reso omaggio a Palladio e al suo genio al Caixa Forum di Madrid dove la mostra si concluderà domenica 17 gennaio 2010.
Legittima la soddisfazione di Guido Beltramini e Howard Burns per il successo di pubblico ma anche e soprattutto per l'attenzione che alla mostra hanno riservato, così come già era successo per la "prima" a Vicenza, i media dei Paesi che hanno ospitato le tappe della rassegna e i media internazionali. Tutti accomunati da giudizi entusiastici sulla mostra - valga su tutti il The New York Times, che il 20 dicembre 2009 suggeriva agli americani in vacanza in Europa di non mancare la mostra di Madrid, titolando "Un architetto italiano riceve ciò che gli spetta a Madrid" (An Italian architect gets his due in Madrid) (http://intransit.blogs.nytimes.com/2009/12/20/an-italian-architect-gets-his-due-in-madrid/).
Ancora una volta - afferma il Presidente del CISA e Presidente dei Comitati Nazionale e Regionale per il Centenario Palladiano Amalia Sartori - Palladio si è confermato efficace testimonial della cultura italiana nel mondo, testimonial anche di un Veneto palladiano che la mostra ha contribuito a far riscoprire o apprezzare con maggior cognizione di causa a italiani e ad un numero sempre maggiore di stranieri. Soddisfazione è stata espressa dalla
Presidente anche per la conferma del prestigio scientifico del CISA che è uno degli ultimi istituti di ricerca di eccellenza nel mondo dove la lingua ufficiale, anche per i molti componenti stranieri, continua ad essere la lingua italiana.
Archiviata l'Europa, e con un successo a livello decisamente insperato, Palladio ora si presenta in America, il Paese dove l'eredità palladiana è forse più evidente, soprattutto nell'architettura degli edifici del potere civile, a cominciare dalla stessa Casa Bianca, perfetta villa palladiana trapiantata oltre Oceano.
Per l'edizione americana, la mostra è stata totalmente rinnovata. La tappa d'esordio è prevista il 2 aprile prossimo alla Pierpont Morgan Library & Museum, il salotto buono della cultura di New York, tempio raffinato della cultura USA. Per scelta degli stessi padroni di casa, la mostra sarà tutta "italiana": italiano il protagonista, Palladio ovviamente. Italiano l'architetto cui è stato affidato l'allestimento: Elisabetta Terragni e l'editore del catalogo, la veneziana Marsilio, che ha conquistato gli anglosassoni producendo il magnifico catalogo della mostra palladiana di Londra. Italiana, firmata da Renzo Piano, la ristrutturazione che ha ampliato gli spazi espositivi della Morgan Library, dove sarà ospitata la mostra.
Come esplicitato nel titolo Palladio and His Legacy: A Transatlantic Journey (Palladio e la sua eredità: un viaggio attraverso l'Atlantico) il tema della mostra palladiana negli USA - a detta della curatrice Irena Murray, direttrice del RIBA di Londra - è dimostrare che il codice genetico dell'architettura americana risale ad Andrea Palladio. Per questo accanto a 31 nuovi disegni di Palladio, gran parte dei quali inediti e non presenti (per evidenti ragioni conservative) nelle edizioni europee della mostra, saranno presentati libri, modelli e disegni del Palladianesimo britannico e, soprattutto americano, in primis l'opera di Thomes Jefferson, il terzo presidente degli USA, che sulla sua copia dei Quattro Libri scrisse "Palladio è la Bibbia".
Il CISA di Vicenza, che affianca il RIBA nella mostra curando la sezione sui disegni di Palladio annuncia scoperte scientifiche decisamente sorprendenti, emerse dalle ricerche sui disegni che saranno esposti negli USA. Il risultato più clamoroso è la scoperta dei disegni di Palladio per villa Repeta a Campiglia, per villa Pisani a Bagnolo e per villa Contarini a Piazzola. In particolare a Campiglia i ritrovati disegni palladiani dimostrano che l'attuale villa seicentesca ingloba le strutture della precedente villa palladiana che si credeva distrutta da un incendio.
Ha superato il mezzo milione il numero di visitatori che nelle tappe italiana, londinese e spagnole (Barcellona e Madrid) hanno già ammirato la mostra ideata e realizzata dal CISA Palladio di Vicenza. Con numeri che fanno scalpore soprattutto per le tappe spagnole, dato che a differenza di Italia e Gran Bretagna, l'architettura della penisola iberica è stata influenzata solo indirettamente da Palladio: quella che si è appena conclusa a Madrid è stata, infatti, la prima rassegna che gli sia stata mai dedicata all'architetto italiano in Spagna.
Agli oltre 300.000 visitatori di palazzo Barbaran a Vicenza, della Royal Academy di Londra, e del Caixa Forum di Barcellona, cui si sono aggiunti i 187.784 che - sino alle 18.00 di giovedì 14 gennaio - hanno reso omaggio a Palladio e al suo genio al Caixa Forum di Madrid dove la mostra si concluderà domenica 17 gennaio 2010.
Legittima la soddisfazione di Guido Beltramini e Howard Burns per il successo di pubblico ma anche e soprattutto per l'attenzione che alla mostra hanno riservato, così come già era successo per la "prima" a Vicenza, i media dei Paesi che hanno ospitato le tappe della rassegna e i media internazionali. Tutti accomunati da giudizi entusiastici sulla mostra - valga su tutti il The New York Times, che il 20 dicembre 2009 suggeriva agli americani in vacanza in Europa di non mancare la mostra di Madrid, titolando "Un architetto italiano riceve ciò che gli spetta a Madrid" (An Italian architect gets his due in Madrid) (http://intransit.blogs.nytimes.com/2009/12/20/an-italian-architect-gets-his-due-in-madrid/).
Ancora una volta - afferma il Presidente del CISA e Presidente dei Comitati Nazionale e Regionale per il Centenario Palladiano Amalia Sartori - Palladio si è confermato efficace testimonial della cultura italiana nel mondo, testimonial anche di un Veneto palladiano che la mostra ha contribuito a far riscoprire o apprezzare con maggior cognizione di causa a italiani e ad un numero sempre maggiore di stranieri. Soddisfazione è stata espressa dalla
Presidente anche per la conferma del prestigio scientifico del CISA che è uno degli ultimi istituti di ricerca di eccellenza nel mondo dove la lingua ufficiale, anche per i molti componenti stranieri, continua ad essere la lingua italiana.
Archiviata l'Europa, e con un successo a livello decisamente insperato, Palladio ora si presenta in America, il Paese dove l'eredità palladiana è forse più evidente, soprattutto nell'architettura degli edifici del potere civile, a cominciare dalla stessa Casa Bianca, perfetta villa palladiana trapiantata oltre Oceano.
Per l'edizione americana, la mostra è stata totalmente rinnovata. La tappa d'esordio è prevista il 2 aprile prossimo alla Pierpont Morgan Library & Museum, il salotto buono della cultura di New York, tempio raffinato della cultura USA. Per scelta degli stessi padroni di casa, la mostra sarà tutta "italiana": italiano il protagonista, Palladio ovviamente. Italiano l'architetto cui è stato affidato l'allestimento: Elisabetta Terragni e l'editore del catalogo, la veneziana Marsilio, che ha conquistato gli anglosassoni producendo il magnifico catalogo della mostra palladiana di Londra. Italiana, firmata da Renzo Piano, la ristrutturazione che ha ampliato gli spazi espositivi della Morgan Library, dove sarà ospitata la mostra.
Come esplicitato nel titolo Palladio and His Legacy: A Transatlantic Journey (Palladio e la sua eredità: un viaggio attraverso l'Atlantico) il tema della mostra palladiana negli USA - a detta della curatrice Irena Murray, direttrice del RIBA di Londra - è dimostrare che il codice genetico dell'architettura americana risale ad Andrea Palladio. Per questo accanto a 31 nuovi disegni di Palladio, gran parte dei quali inediti e non presenti (per evidenti ragioni conservative) nelle edizioni europee della mostra, saranno presentati libri, modelli e disegni del Palladianesimo britannico e, soprattutto americano, in primis l'opera di Thomes Jefferson, il terzo presidente degli USA, che sulla sua copia dei Quattro Libri scrisse "Palladio è la Bibbia".
Il CISA di Vicenza, che affianca il RIBA nella mostra curando la sezione sui disegni di Palladio annuncia scoperte scientifiche decisamente sorprendenti, emerse dalle ricerche sui disegni che saranno esposti negli USA. Il risultato più clamoroso è la scoperta dei disegni di Palladio per villa Repeta a Campiglia, per villa Pisani a Bagnolo e per villa Contarini a Piazzola. In particolare a Campiglia i ritrovati disegni palladiani dimostrano che l'attuale villa seicentesca ingloba le strutture della precedente villa palladiana che si credeva distrutta da un incendio.