Nel 1797 si tiene l’ultimo Carnevale “storico” di Venezia, pochi mesi dopo cade la Repubblica per mano di Napoleone, la successiva cessione di Venezia all’Austria decreta la fine dell’indipendenza della città durata più di mille anni.
Da quel momento il Carnevale viene abolito assieme ad altre usanze; per quasi due secoli non rimane che un ricordo della festa. Per capire la rinascita del Carnevale di Venezia, che viene solitamente datata nel 1980, bisogna inquadrarla nel contesto degli anni precedenti. Nel 1967 si organizzano a Burano, isola periferica della laguna veneta, le prime manifestazioni con sfilate di maschere, dal ‘69 comincia a ricoprire, a livello dei media, il ruolo di festa che mancava a Venezia. Negli anni ‘70 la manifestazione, pur mantenendo uno spirito popolare, comincia ad allargarsi a tutti i giorni “grassi” da giovedì a martedì diventando un punto di riferimento anche per i veneziani e turisti invernali. A Venezia negli anni ‘70 il turismo invernale è più che raddoppiato pur non essendoci manifestazioni di rilievo, basta il semplice richiamare i fasti del Carnevale del ‘700. Gruppi di studenti inscenano nel ‘78 delle mascherate improvvisate, girando per la città tirando farina e uova, coinvolgendo ed imbrattando anche infastiditi passanti. Nel ‘79 viene stilato per la prima volta un programma, si propone di coinvolgere i veneziani con iniziative in piazza San Marco e nelle strade per far rivivere le antiche tradizioni della Serenissima. Nel ‘79 la Scuola grande San Marco organizza il Volo della colombina riproposto per la prima volta davanti a migliaia di veneziani, alcune feste e spettacoli ed il martedì grasso, il Gran ballo in piazza San Marco e il falò del Pantalone che chiude i festeggiamenti. È un grande successo, l’Italia usciva dagli anni di piombo del terrorismo, la voglia di divertirsi era grande. Si comincia a fare sul serio…
Alessandro Bressanello
Produzioni Teatrali Veneziane
Cannaregio 5858 30121 Venezia
041-5200734 fax 041-0997532 mob 348-2257015 skype : albrexi
[email protected] www.produzioniteatraliveneziane.it
Da quel momento il Carnevale viene abolito assieme ad altre usanze; per quasi due secoli non rimane che un ricordo della festa. Per capire la rinascita del Carnevale di Venezia, che viene solitamente datata nel 1980, bisogna inquadrarla nel contesto degli anni precedenti. Nel 1967 si organizzano a Burano, isola periferica della laguna veneta, le prime manifestazioni con sfilate di maschere, dal ‘69 comincia a ricoprire, a livello dei media, il ruolo di festa che mancava a Venezia. Negli anni ‘70 la manifestazione, pur mantenendo uno spirito popolare, comincia ad allargarsi a tutti i giorni “grassi” da giovedì a martedì diventando un punto di riferimento anche per i veneziani e turisti invernali. A Venezia negli anni ‘70 il turismo invernale è più che raddoppiato pur non essendoci manifestazioni di rilievo, basta il semplice richiamare i fasti del Carnevale del ‘700. Gruppi di studenti inscenano nel ‘78 delle mascherate improvvisate, girando per la città tirando farina e uova, coinvolgendo ed imbrattando anche infastiditi passanti. Nel ‘79 viene stilato per la prima volta un programma, si propone di coinvolgere i veneziani con iniziative in piazza San Marco e nelle strade per far rivivere le antiche tradizioni della Serenissima. Nel ‘79 la Scuola grande San Marco organizza il Volo della colombina riproposto per la prima volta davanti a migliaia di veneziani, alcune feste e spettacoli ed il martedì grasso, il Gran ballo in piazza San Marco e il falò del Pantalone che chiude i festeggiamenti. È un grande successo, l’Italia usciva dagli anni di piombo del terrorismo, la voglia di divertirsi era grande. Si comincia a fare sul serio…
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